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Vecchio 22-12-2012, 02.39.46   #1450
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Guisgard e gli altri stavano ancora discutendo...
io gli lanciai un’occhiata torva... il tono con cui si era rivolto a me, il modo in cui aveva trattato le mie parole...
lentamente mi allontanai di qualche passo, avvicinandomi al parapetto dalla parte opposta...
discutevano ancora...
ed io voltai loro le spalle, fissando il mare...

La sabbia nella piccola baia brillava sotto il sole del primo pomeriggio. Io, immobile sulla riva, fissavo le piccole onde rincorrersi ed accavallarsi le une sulle altre, finché non giungevano a bagnarmi i piedi nudi...
All’improvviso un rumore alle mie spalle.
Mi voltai di scatto.
“Guisgard!” esclamai, vedendolo giungere oltrepassando l’alto sperone che separava la spiaggia dal piccolo molo.
Lui sorrise appena.
Anche io sorrisi, poi voltai le spalle al mare e corsi verso di lui per abbracciarlo... ero stata in pena... era un po’ in ritardo quel giorno, e lui non era mai in ritardo.
Fu raggiungendolo e gettandogli le braccia al collo che mi accorsi che qualcosa non andava... fu un movimento quasi impercettibile e chiaramente involontario... un movimento minuscolo, che lo portò a nascondere il fianco sinistro, in un gesto quasi protettivo.
Mi bloccai all’istante.
“Che cos’hai?” chiesi, concentrando la mia attenzione lì.
“Niente!” rispose in fretta, prendendo il mio mento con due dita e sollevandomi il viso.
“Guisgard...” mormorai, con il tono ora serio “Non mentirmi! Che cosa hai fatto?”
“Non ho fatto niente...” ripeté “Davvero! Non è niente!”
Io tuttavia non ne ero persuasa... con delicatezza, dunque, allontanai da me le sue braccia che tentavano di tenermi alla larga da quel fianco e poggiai le mani all’altezza del rene sinistro... poi, senza badare alle sue proteste, scostai la giacca della candida divisa da guardiamarina e sfiorai la camicia...
“E’ una fasciatura!” esclamai infine, allarmata.
Lui sospirò.
“Cos’è successo? Guisgard... cosa hai fatto?”
“Non è niente, Talia... davvero... c’era un’esercitazione stamattina... una sciocca esercitazione... ed io... non so... mi sono solo distratto un momento, credo... e così...”
“Sei stato ferito!” proruppi “Oh, no... sei stato ferito molto? Ti fa male? E sei venuto lo stesso fin qui... perché sei venuto fin qui? Perché non me lo hai detto? Se tu me lo avessi mandato a dire, io... io...”
Lui sorrise e mi prese il viso tra le mani...
“Tu che cosa avresti fatto, sentiamo...” mormorò in tono dolce ma vagamente canzonatorio “Cosa avresti fatto, mia bella dama? Saresti venuta al mio capezzale? Saresti venuta ad occuparti delle mie ferite?”
Mi irrigidii a quelle parole... ero davvero preoccupate e quel tono ironico e divertito in quel momento mi fece male...
“Oh, smettila!” sbottai allora, allontanando le sue mani da me con un gesto secco e voltandogli le spalle “Smettila di prendermi in giro... non è divertente!”
Lui sorrise di nuovo...
“Non ti prendo in giro...” sussurrò al mio orecchio, abbracciandomi.
“Oh si, invece! Sì che lo fai... ed io lo odio! Odio quando mi tratti così!”
“Come ti tratto?” sussurrò.
“Così!” dissi, voltandomi di nuovo a guardarlo “Mi tratti così... come... come si trattano i bambini quando vorrebbero occuparsi delle faccende dei grandi... con condiscendenza e con quell’aria divertita! Così mi tratti! Ed è orribile!”


Quel ricordo, lentamente, scivolò via dai miei pensieri e le mie mani si strinsero intorno al parapetto di legno...
lo aveva fatto di nuovo, pensai...
proprio come quel giorno lontano...
sì, lo aveva fatto di nuovo...
di nuovo non mi prendeva sul serio...
di nuovo mi vedeva solo come una bambina capricciosa e viziata che parla di cose che non capisce e che sono troppo grandi per lei...
era così che mi aveva sempre vista!
Era questo che ero sempre stata per lui: una sciocca dama!
Sospirai.
E quel pensiero tornò a farmi male, proprio come era successo molti anni prima.

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Ma proprio in quel momento alcune figure apparvero sul ponte dell'altra nave.
“Eccoli!” Gridò Emas. “Sono loro!”
Tutti si voltarono a guardare.
Erano infatti Austus, Rynos, Joao, Maras e Cavaliere25.
Furono così aiutati a tornare a bordo e subito, per ordine di Guisgard, le cime che tenevano legate le due navi furono mollate.
Mi voltai di scatto a quelle parole e vidi il gruppetto di uomini ricomparire sul ponte per poi ritornare a bordo...
ne fui felice...
ne fui sollevata.
Osservai gli altri accalcarsi intorno a loro, osservai Guisgard parlargli e chiederli spiegazioni... ma non mi avvicinai, restando invece in disparte.
Infine mollarono le cime che tenevano quella nave legata alla Santa Rita e lasciarono che andasse alla deriva... li osservai mentre compivano quelle operazioni... li osservai in silenzio... e più di tutti osservavo Guisgard...
Ed improvvisamente i cupi pensieri di poco prima tornarono a farsi largo in me.
Voltai di nuovo le spalle alla nave ed a tutti loro, allora, e tornai a fissare il mare.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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