Guisgard fissava quella nave misteriosa che lentamente andava alla deriva.
Si allontanava silenziosa, quasi fosse una visione, sulle onde del mare, scivolando verso l'orizzonte sconfinato ed ignoto.
L'aria era limpida ed il cielo chiaro di stelle che come gemme preziose brillavano senza sosta in quel firmamento eterno ed immutabile.
Eppure, pian piano, quella nave sembrò dissolversi nell'ignoto come fosse un miraggio.
“Capitano...” disse all'improvviso una voce, destando il corsaro dai suoi inquieti pensieri “... uffa, ma quando partiamo?”
Guisgard si voltò e fissò Maraiel.
“Mi avevi detto che potevo dire al timoniere di partire” continuò la piccola “ma lui dice che non possiamo partire!”
“Davvero?” Sorridendo il pirata. “Ha detto così?”
“Si” annuì la bambina “e lo devi punire perchè non vuole partire!”
“Oh, ma non lo dice perchè non vuole.” Chinandosi accanto a lei Guisgard. “Non è colpa sua infatti se siamo ancora fermi.”
“E di chi è la colpa?”
“E' del vento.” Indicando il cielo il pirata. “Senza di lui le vele non si gonfiano e la nave allora non si muove.”
“E quando arriva il vento?”
“Bisogna chiamarlo.”
“E come?”
“Guarda le vele...” fece Guisgard “... ora lo chiameremo insieme...” e cominciò a soffiare fissando le vele “... lo chiameremo col soffio...”
E anche la bambina cominciò a soffiare.
Dai pennoni allora furono fatte calare le vele e subito si gonfiarono al vento.
“Che rotta, Guisgard?” Chiese Austus.
“Sentito?” Rivolgendosi Guisgard a Maraiel. “Dove vogliamo andare?”
“All'Isola del Fungo!” Esclamò la piccola.
Guisgard rise e la Santa Rita virò verso la piccola Isola.
Maraiel era felice ed entusiasta fissava gli alberi della nave con le vele gonfie.
Guisgard però guardò altrove.
Cercava con lo sguardo qualcuno.
Vide allora Talia dall'altra parte del ponte a fissare il mare.
“Tra poco” arrivando alle sue spalle e cingendole i fianchi “si potrà vedere la Croce del Nord...” sussurrò “... è bellissima, sai? Secondo le culture precolombiane la costellazione del Cigno è legata all'amore. Si dice che vedere una delle sue stelle in una notte di Luna piena, sia favorevole agli innamorati... ed io stanotte voglio vedere quelle stelle...” le sfiorò i capelli e poi il viso con le labbra. "Cos'hai, amore? Perchè sei qui da sola? Quale preoccupazione ti tiene lontana da me?” E la strinse a sè, mentre il vento sferzava le onde e spingeva la Santa Rita verso il suo destino.