Le onde e la Santa Rita che le fendeva con il suo scafo.
Poi il sibilo del vento tra le vele spiegate, le voci dei marinai che giungevano come echi incerti nell'aria e lo scricchiolio dei pennoni.
Questi erano i suoni che avvolgevano Guisgard e Talia sul ponte.
Suoni che poi furono inghiottiti da un improvviso silenzio, reso quasi irreale dalla luce incerta e sbiadita della Luna che filtrava nella nebbia, diffondendo ovunque un ancestrale pallore.
Lui le cingeva i fianchi e lei aveva la sua testa sul la sua spalla.
Si tornò ad udire il rumore del mare, assoluto e infinito.
O forse era il battito dei loro cuori.
“Beh, sono successe tante cose a bordo...” disse lui “... magari lo avevi dimenticato davvero... o magari l'ha scordato Giuff!” Esclamò sarcastico, per poi ridere di gusto.
Fissò il mare e tornò serio.
“Erano solo questi i pensieri che ti hanno portata ad immalinconirti così?” Chiese poi alla ragazza. “Per questo stai tremando ora?” E le sue braccia si strinsero ancor più intorno a lei.
Intanto, dall'altra parte della Santa Rita, Cavaliere25 stava facendo amicizia con il pappagallo.
“Becco di Ferro!” Esclamava il pennuto. “Becco di Ferro!”
Maraiel allora si avvicinò al giovane pirata e a Becco di Ferro.
“Ma sa dire solo questo?” Chiese la piccola. “O conosce altre parole?”
“Sa parlare!” Gracchiò il pappagallo. “Sa parlare!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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