Scena XVI: L'Isola del Tesoro
“Dopo aver toccato, palpato e immerso le mani tremanti nell'oro e nelle pietre, Edmond si rialzò e si mise a correre per le caverne con la fremente esaltazione di un uomo che sta per impazzire.”
(Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo)
Le navi spagnole avevano circondato la Santa Rita, senza che il galeone pirata avesse possibilità di fuga.
Poco distante, ciò che restava della Queen of the East stava colando a picco e i superstiti si erano gettati in mare in cerca di salvezza sulla vicina Isola del Fungo.
Sumond invece era rimasto al timone della sua fregata, orgoglioso e fiero, deciso ad inabissarsi insieme alla nave.
Fissava la Santa Rita ed i suoi occhi erano carichi d'odio.
Poco dopo scomparve tra le onde inquiete.
Da una delle fregate spagnole, allora, fu calata una scialuppa in cerca dei superstiti.
Sulla Santa Rita, intanto, Guisgard, Talia e il resto dell'equipaggio sembravano alla mercé degli spagnoli.
“Voi della nave...” disse Guisgard “... cosa volete?”
“Per ordine del re di Spagna” risposero “abbiamo il compito di ripulire questi mari dai pirati come voi! Arrendetevi senza condizioni!”
“Ci prendete per dei vigliacchi?” Replicò Guisgard. “Combatteremo fino alla fine!”
“Sapete bene di non avere possibilità alcuna... arrendetevi o apriremo il fuoco!”
Guisgard allora fissò Talia e poi Maraiel.
“Solo ad una condizione!” Urlò poi
“Nessuna condizione!” Si udì dalla nave spagnola. “Non trattiamo con dei pirati!”
“Allora molti dei vostri verranno all'Inferno con noi!” Minacciò Guisgard.
“Sentiamo le vostre condizioni!” Dopo alcuni istanti di silenzio.
“Abbiamo una ragazza ed una bambina a bordo!” Disse Guisgard. “Noi tutti ci consegneremo a voi, senza resistenza, a patto che loro due siano sbarcate sane e salve a Las Baias!” Estrasse la sua sciabola. “Altrimenti venderemo cara la pelle!” Aggiunse fiero, seguito dal grido di battaglia dei suoi uomini.