“Talia...” disse Guisgard, per poi sorriderle “... noi non dobbiamo difenderci da nulla, non temere... io e i miei uomini” rivolgendosi poi al comandante spagnolo “non abbiamo mai fatto del male a donne e bambini e non starò qui a difendermi dalle infamanti accuse che ci rivolgete. E' vero, siamo pirati, fuorilegge, ma non siamo assassini. Non assaltiamo i porti con fregate e cannoni, uccidendo gente inerme come invece sta facendo la vostra flotta a Las Baias.” Il suo sguardo era freddo. “Si, sono un pirata e sono senza patria. Ma non senza onore. E quello mi vieta di puntare un'arma contro una donna.” E con rapido gesto colpì l'elsa della spada del capitano con la sua sciabola, facendo cadere a terra l'arma dello spagnolo. “E se punterete ancora la vostra spada contro di lei, io giuro proprio sul mio onore che vi infilzerò come un tordo.”
“Come osi, pirata!” Con astio il comandante. “Ora me la pagherai!”
Allora tutti i soldati si fecero avanti e di nuovo i pirati mostrarono le armi.
“Un momento!” Esclamò Ines. “Voglio vederci chiaro!” Fissò poi Maraiel. “Dimmi, Maraiel... come sei arrivata su questa nave? Chi ti ci ha portata?”
La piccola fissò Guisgard, poi Talia ed infine sua nonna.
“E' stato il capitano.” Rispose indicando Guisgard. “Lui e i suoi uomini.”
“Ecco, come volevasi dimostrare!” Urlò il comandante.
“Fatela finire.” Fissandolo Ines. “Continua, piccola mia.” Rivolgendosi di nuovo alla bambina.
“Io ero scappata da casa ed ero per la strada...” fece Maraiel “... avevo fame... ero stanca... e la gente era cattiva con me... e poi è arrivato il capitano... mi ha portata via da quelle persone cattive e siamo partiti con la sua nave... e qui ho conosciuto Talia...” mostrò poi la sua bambolina “... e anche la mia bambola si chiama così...” sorrise “... ma è del capitano ora...” si voltò a fissare Guisgard e abbozzò un sorriso con occhi furbetti “... perchè a lui piace Talia!” Indicando poi la ragazza. “Ora torniamo dal mio papà?”
“E perchè sei scappata da casa?” Domandò la nobildonna spagnola.
“E' stata la balia a farmi scappare...” mormorò Maraiel “... mi disse che dovevo scappare, che non c'era molto tempo... mi fece prendere solo la bambola e poi mi mandò via...”
Ines allora guardò Guisgard e poi Talia.
“Vi devo delle scuse, signori.” Sorridendo. “E' grazie a voi che mia nipote è viva. Forse è grazie al vostro intervento che gli assassini di Balunga non hanno potuto completare la loro opera. Grazie. A nome mio e della Spagna.”
In quel momento un ufficiale chiamò il comandante.
“Capitano, tra i prigionieri vi è uno spagnolo.” Disse l'ufficiale. “Il suo nome è Juan Musan e chiede di parlarvi.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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