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Vecchio 04-01-2013, 01.07.40   #1544
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L'aria del mattino era asciutta e le palme del giardino ondeggiavano, lente, al tenero soffio di un vento di mare.
Il Sole si sposava alla perfezione sul bianco che rivestiva i muri della villa, diffondendo ovunque un luminoso alone che sembrava quasi animare i vivi colori delle piante tropicali.
Fhael si voltò verso Cheyenne ed un sorriso sfiorò il suo volto.
“In verità” disse il portoghese “non stavo andando via. Non potrei farlo senza avervi salutata prima. Ho acquistato un battello e volevo controllare che tutto fosse in ordine a bordo. Ma sarei comunque tornato qui... per salutarvi.” Con un gesto delicato le accomodò una ciocca di capelli che ribelli scendevano lungo il volto. “Io sono molto felice di ciò che avete detto, ma ora dovete concedere la vostra fiducia anche al colonnello, visto che siete sua nipote.” Sorrise nuovamente. “Vi farebbe dunque così piacere se restassi ancora per una sera? Allora si, resterò.” Mostrò un lieve inchino. “A stasera allora.” E si recò verso il porto.
Nel frattempo nella villa si preparava il tutto per la festa della sera.
Il colonnello aveva fatto arrivare un magnifico abito rosso porpora, con mantellina di madreperla e ricami di seta greca.
Uno scialle di pizzo tinto con un pallido lavanda, accompagnato con un ombrellino alla moda di Barcellona, completavano quel prezioso vestito.
Una servitrice aiutò Cheyenne ad indossarlo e tutti gli invitati, vedendola scendere nel giardino illuminato a festa, restarono incantati dalla sua esotica bellezza.
Alcuni musicista ingentilivano la festa con la loro musica.
Si aprirono così le danze.
C'erano molti invitati, tra cui militari, uomini politici e d'affari.
Ma di Fhael nemmeno l'ombra.
Il colonnello chiese a Cheyenne di ballare.
“Sei bellissima...” fissandola “... sei la pietra più preziosa di questa festa. La più preziosa di questa terra.”
L'abito di Cheyenne sfavillava tra le luci colorate, le note e le danze di quella festa.
“Ora però” continuò il colonnello “dovrai perdonare questo vecchio che non può chiedere troppo al suo modo di ballare.” Rise. “E poi non vorrei attirarmi l'antipatia dei tanti giovanotti che bramano un ballo con te, mia cara.”
Cominciò così un altro ballo e qualcuno sfiorò la mano di Cheyenne.
“Siete uno splendore...” sussurrò Fhael “... posso avere l'onore di questo ballo?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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