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Vecchio 07-01-2013, 01.38.51   #1564
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Posai a terra Noel, delicatamente, le sorrisi e la presi per mano.
"..Andiamo, Noel.. stammi vicino, piccola..." le dissi mentre seguivamo gli strani uomini all'interno della foresta.
Ci scortarono in un villaggio fatto di capanne, ma non riuscivo a prestare attenzione al paesaggio, la mia mente seguiva soltanto i battiti impazziti del mio cuore.
Calmati, Clio.. può essere soltanto un caso, una coincidenza, uno strano scherzo del destino...
Ma qualcosa, nel mio cuore, non riusciva a prendere sul serio quei pensieri razionali.
Lo stesso qualcosa che mi aveva spinta lì, ai confini più estremi del mondo, che non aveva mai creduto veramente che lui avrebbe potuto non esserci più : il mio Amore.
Sentivo gli sguardi della gente su di noi, anche se non riuscivo a capire le loro parole. Tenni istintivamente più stretta a me Noel, non so dire se per proteggerla o per avere conforto.
Arrivammo davanti ad una capanna, e l'uomo che ci aveva scortati si fermò.
Il mio cuore si fermò mentre pronunciava lo stesso nome che aveva usato poco prima.
Poi, lo vidi: la camicia lacera, i capelli lunghi e incolti, ma gli stessi occhi che avevo amato dal primo istante in cui li avevo visti posarsi su di me.
"..John.." sussurrai con un filo di voce.
Sentii i battiti accelerare nei lunghi istanti in cui restò davanti a me, un fuoco indomabile mi accese il petto, la lingua si intorpidì, un nodo mi strinse la gola, le lacrime accorsero veloci ai miei occhi.
Fu come vederlo per la prima volta, ma fu molto di più, perchè il sentimento che ci legava era cresciuto con noi, giorno dopo giorno.
E in quel momento mi sentii assolutamente piccola e stupida. Ora, davanti al mio amore, sapevo che il battito che avevo permesso al mio cuore di donare a Guerenaiz non era nulla. Benedissi, per una volta, la mia ostinazione.
No, quei pensieri, quei sogni impertinenti, erano come polvere su un prezioso gioiello, un soffio di vento li disperde, e l'oro brilla di nuovo.
Feci un passo verso di lui, e mi persi nei suoi splendidi occhi ambrati.
Sorrisi, nella consapevolezza che lo amavo più di qualunque altra cosa.
Avevo anche potuto immaginare, per un momento, di avere accanto un uomo coraggioso e impavido, ma la verità era un'altra.
Amavo lui, amavo la sua genialità, la sua dolcezza e la sua tenerezza.
Allungai timidamente una mano e arrivai a sfiorargli la guancia. Chiusi gli occhi a quel contatto.
"..Amore mio.." mormorai tra le lacrime.
Ero a casa.
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