A quelle parole dell'ufficiale, seguite dallo sguardo turbato di Talia, Guisgard si inquietò.
“Fatelo venire qui.” Disse il comandante spagnolo.
Un attimo dopo, Musan fu condotto sul ponte davanti a loro.
“Chi siete?” Domandò il comandante.
“Juan Musan, guardia del corpo del Viceré di Balunga.”
“Musan!” Esclamò Maraiel nel vederlo.
Musan restò, in un primo momento, sorpreso, ma poi, quasi destandosi, si chinò ed abbracciò la bambina.
“Che gioia rivedervi sana e salva!” Stringendola a sé.
“Dove eravate quando mio figlio è stato raggiunto dai suoi carnefici?” Chiese Ines.
“Ero con la governante...” rispose Musan “... mi aveva chiesto di accompagnarla al porto. Doveva incontrare alcuni suoi parenti ed aveva deciso di farlo a tarda ora, per non lasciare il palazzo durante il giorno. Per questo non ho potuto difendere vostro figlio. Ancora ora non riesco a darmi pace per questo.”
“Davvero?” Fissandolo Ines. “Era con voi la governante? La dona che accudiva Maraiel?”
“Si, era con me.”
“Allora mia nipote mente quando dice di aver parlato proprio con lei prima di fuggire dal palazzo, giusto?”
Tutti allora fissarono Musan.
Ma questi, sentendosi perduto, afferrò Maraiel ed estratto un pugnale lo puntò al collo della piccola.
“Nessuno si muova o le tagliò la gola!” Minacciò.
Ines lanciò un grido e la bambina cominciò a piangere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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