Per un momento non capii. Poi, d'un tratto quelle parole si fecero strada nella mia mente.
"... tu hai deciso?" sussurrai, guardandolo negli occhi con un'espressione triste e interrogativa.
In un attimo, tutte le mie domande avevano trovato risposta, e la rabbia sovrastava a tratti la felicità di averlo accanto.
Ritrassi la mano, caricai il colpo e lo colpii, forte, al viso.
"Dovevi tornare da me!" a voce più alta di quanto avrei voluto.
Scossi la testa e mi allontanai di qualche passo da lui: "..come hai potuto?" sussurrai, con voce strozzata.
Restai immobile, ad ascoltare il fruscio delle onde e il rumore del vento. Quella calda e leggera brezza asciugò le mie lacrime, e riscaldò, per un momento, il mio animo inquieto.
Tornai da lui, con un espressione severa e triste sul viso, gli occhi traboccanti di lacrime.
".. tu.." dissi piano "..l'unica persona al mondo, che credevo di non essere in grado di colpire.." con un timido sorriso, mentre accarezzavo dolcemente il segno rosso sulla sua guancia.
"...casa mia è dove ci sei tu, mascalzone!" dissi sorridendo, posandogli un lieve bacio sulla guancia.
"..se non ricordo male, ci siamo scambiati delle promesse di matrimonio anni fa.." dissi con un sorriso impertinente ".. ma, per tua sfortuna non mi hai ancora sposato.." con una smorfia divertita.
Gli spostai delicatamente una ciocca di capelli che, ribelle, gli si era posata sul viso. E, per un momento, rimasi assorta nei miei pensieri.
"Quindi.." dissi poi ridestandomi ".. devo ancora sistemare alcune faccende, prima di potermi ritirare nel tuo paradiso...".
Guardai lontano verso il mare: "... ho un debito d'Onore da pagare, fino a quel momento, non posso deporre le armi..."
E, davanti all'espressione interrogativa di John, cominciai a raccontare.
".. poco dopo essere sbarcata a Las Baias, sono stata rapita dai pirati.." mi sembrava di aver raccontato quella storia talmente tante volte, da non volerla più sentire ".. non uno qualunque.. il Gufo Nero in persona.." continuai strabuzzando gli occhi, come fosse una cosa divertente ".. beh, per fartela breve, per evitare che mi facessero la festa ho finto di essere la donna di un ufficiale. Loro hanno chiesto il riscatto, e non mi hanno toccata.. però poi lui è venuto a salvarmi, in incognito..." sospirai "..ora, io sono sana e salva e lui è sulla nave, se ancora non l'hanno ammazzato, a fingersi un pirata..." agitai la mano della mano destra davanti a me ".. e come se non bastasse... indovina un po' dove sono diretti Giuff e la sua ciurma? All'Isola Perduta..".
Mi fermai e lo guardai, sconsolata. ".. devo salvarlo Jhon, gli devo la vita.. non posso permettere che muoia a causa mia.." abbassai lo sguardo ".. anche se, ormai, non so più come fare..".
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