in un'estate calda e torbida e dalla terra secca e arida...
quella terra secca e arida che si tinse di rosso alle pendici del monte,
mentre guerrieri audaci galoppavano impavidi sulla pista del bisonte,
e donne, vecchi e bambini giocavano attorno a fuochi propiziatori,
intonando al cielo il loro lamento nato dalla purezza dei loro cuori,
spezzati sotto una coperta scura da un generale di vent'anni,
dagli occhi turchini come la giacca che nascondeva logori panni,
falciati come grano maturo sotto gli echi di una squillante tromba,
oggi, che nel letto del tuo fiume, dormono per sempre nella tomba...
Taliesin, il bardo
p.s. grazie al fiero popolo Cheyenne, il popolo degli uomini, ed a Fabrizio per aver reso loro giustizia.
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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