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Vecchio 08-01-2013, 20.05.58   #1598
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Musan morì, agonizzando, sotto gli occhi di Guisgard e di Talia.
Il corsaro lo fissava con uno sguardo gelido, senza tradire altro che un odio purissimo.
Strinse poi Talia e sé e con l'altra mano gettò la sciabola sul corpo senza vita dello spagnolo.
“Rynos, Emas...” disse “... prendete questo cadavere e gettatelo in mare... un'antica usanza vuole che i serpenti di mare non marciscano a bordo, ma in acqua...” si voltò poi a fissare Talia e senza dirle nulla lasciò che i suoi occhi si abbandonassero in quelli di lei, per poi baciarla.
“Quel maledetto...” avvicinandosi ai due il comandante spagnolo e fissando il corpo di Musan “... è stato dunque lui a...”
“Vi ringrazio, senor.” Lo interruppe Ines. “Grazie a nome mio e della Spagna.”
“Non ringraziatemi, milady...” fissandola Guisgard “... non l'ho fatto né per voi, né per la Spagna...” guardò il corpo di Musan che i suoi uomini stavano per gettare in mare “... avevo un conto in sospeso... una faccenda personale.”
“Capitano!” Correndo verso di lui Maraiel.
“Tutto bene, piccola?”
“Si!”
“Hai avuto paura?”
“No!”
E Guisgard le accarezzò la testolina.
“Ora dove andremo?”
“Ora tu dovrai andare con la nonna.” Disse Guisgard. “Tu sei davvero una principessa e devi tornare nel tuo palazzo.”
“Allora mi credi ora?” Sorridendo la piccola.
“Si.” Rispondendo con lo stesso sorriso il pirata.
Poi si sedette sul parapetto, sempre tenendo Talia con sé.
“Ma cosa fate?” Meravigliato il comandante. “Ignorate a tal punto le normali regole e consuetudini di corte? Va bene che non siete un gentiluomo, senor, ma mancare in questo! No, dico... ma non sapete che in presenza della figlia del Vicerè non potete sedervi mentre lei è ancora in piedi?”
Tutti i bucanieri, allora, dopo un attimo di sconcerto, scoppiarono a ridere.
Guisgard invece fissò prima il comandante e poi Maraiel.
“No...” ridendo la piccola “... lui può stare seduto. Ha il mio permesso.”
E di nuovo tutta la ciurma si abbandonò ad una sonora risata.
“Patate! Patate!” Ripetè all'improvviso Becco di Ferro che stava sulla spalla di Cavaliere25. “Patate! Patate!”
“Mi sa che devi preparargliele, ora!” Ridendo Joao verso Cavaliere25.
“Grazie ancora, capitano.” Disse Ines a Guisgard. “Grazie di tutto, anche se non volete che ve lo ripeta. Ora torneremo a Balunga. E sistemeremo le cose laggiù.”
“E Las Baias?” Domandò Guisgard.
“Cesseranno tutti gli attacchi.” Rispose la donna. “Avete la mia parola.”
“Non venite con noi?” Domandò la bambina a Guisgard e a Talia.
“Noi dobbiamo terminare il nostro viaggio.” Fece il corsaro. “Ma un giorno ci ritroveremo. Promesso.”
“E non dimenticare Talia, capitano.” Dandogli la bambola, Maraiel.
“Non potrei mai separarmene.” Sorridendo lui. “Sai che ne sono follemente innamorato.”
La piccola allora abbracciò lui e poi Talia.
Salutò infine tutta la ciurma, compresi Cavaliere25 e Becco di Ferro e seguì sua nonna sulla nave spagnola.
E mentre questa si allontanava, la bambina restò a fissare la Santa Rita svanire nell'incanto della sera sul mare.
E dal castello di poppa del galeone, Guisgard e Talia, tornati nella loro cabina, fissavano il firmamento che sembrava congiungersi con l'orizzonte.
Lo stesso orizzonte che segnava la loro nuova rotta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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