A quelle parole di Talia, Guisgard si voltò di scatto.
Prese allora la mano della ragazza per avvicinarla a lui.
Un attimo dopo estrasse la pistola.
“Rynos...” disse guardandosi intorno “... Rynos, dove sei? Mi senti? Rynos, rispondi!” Urlò.
Ma solo il vento sembrò rispondere a quei richiami.
Nell'aria vi era qualcosa di sinistro.
“Resta vicino a me, Talia...” mormorò allora il corsaro, continuando a guardarsi intorno. “Rynos, dove sei?” Chiamò ancora.
Si voltò allora a fissare Talia.
“Non credo sia tornato alla lancia...” disse “... e di certo non ci ha preceduto avanzando da solo...” il tono ironico tradiva però inquietudine e preoccupazione “... ora cammina sempre accanto a me, Talia...”
Penetrarono allora ancora più in profondità in quella boscaglia.
Continuarono a chiamare Rynos e a cercare qualche sua traccia, ma il bucaniere sembrava essere sparito nel nulla.
Dopo circa mezz'ora raggiunsero il luogo segnato dal tatuaggio di Talia.
Il luogo in cui doveva trovarsi il tesoro.
E qui vi era una roccia di quarzo bloccata nel terreno.
“Dobbiamo cercare una leva e spostarla.” Fece Guisgard.
Trovarono allora un lungo ramo pietrificato.
Lo fissarono in una sporgenza della roccia e alla fine, a fatica, riuscirono a spostarla di qualche passo.
Sotto si mostrò un fondo melmoso.
Guisgard prese allora la pala che aveva portato con sé e cominciò a scavare.
Scavò per circa un metro e mezzo, fino a quando si mostrò una piccola crepa.
A colpi di pala il pirata riuscì ad allargarla quel tanto per poterci passare.
Fece allora cenno a Talia di accendere la lampada che avevano dietro e illuminare l'ingresso ricavato da quella crepa.
Scoprirono allora uno stretto passaggio, ma sufficiente per essere attraversato da un uomo.
Vi era anche una tavola di legno, annerita dall'umidità, sulla quale vi era inciso qualcosa:
“Solo io e il diavolo sappiamo dov'è sepolto il mio tesoro! E chi di noi due vivrà più a lungo se lo prenderà tutto!”
Intanto, a bordo della Santa Rita, Cavaliere25 aveva scoperto che al suo Becco di Ferro piacevano molto le patate.
“Facciamo così...” disse il cuoco al giovane pirata “... io ti darò altre patate per il tuo pappagallo, ma tu, in cambio, resterai qui e mi aiuterai a pelarne altre. Ci stai?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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