Osservai tutta la scena, impotente...
Guisgard, dietro le minacce di Giuff, varcò quel passaggio... lo vidi sparire nel buio di quell’antro e tremai: all’improvviso non me ne importava più niente del tesoro, non mi importava niente della maledizione, né delle leggende che ci avevano portati fin lì... all’improvviso non mi importava più delle storie del nonno e di ciò che promettevano, non mi importava di quel mio misterioso tatuaggio e del perché lo avessi, non mi importava niente di tutto questo... all’improvviso tutto ciò di cui mi importava e l’unica cosa che desideravo era vedere Guisgard uscire sano e salvo da quell’antro.
Ero agitata, preoccupata...
“Sei un essere spregevole!” sibilai a Giuff, che mi stringeva “E la pagherai per questo... ti garantisco che la pagherai!”
Poi finalmente Guisgard uscì, portando fuori quel pesante baule...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Ora rompi il lucchetto!” Ordinò Giuff.
Guisgard allora cominciò a colpire il lucchetto con la pala.
Riuscì però solo a scalfirlo.
“Ci vuole la pistola per aprirlo.”
“E scommetto che vorresti avere tu l'onore, vero?” Mormorò Giuff. “E magari mirare al lucchetto e poi invece sparare a me, giusto?”
Guisgard lo fissava.
Ma all'improvviso Giuff sparò al lucchetto, facendolo saltare in aria.
Gettò poi a terra la pistola e con un gesto rapidissimo ne estrasse un'altra dalla sua cintura, puntando anche questa alla gola di Talia.
La ragazza non aveva avuto neanche il tempo di pensare, dato che la pistola del Gufo Nero aveva sparato a pochi centimetri da lei, facendole fischiare le orecchie.
“Ora apri quel forziere!” Ordinò Giuff a Guisgard.
Questi allora si avvicinò al forziere e lo aprì.
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Gridai al rumore di quello sparo.
Ma non feci in tempo a fuggire perché Giuff, rapidissimo, mi riacciuffò e mi puntò contro un’altra pistola.
“Lentamente!” urlai a Guisgard, nel momento in cui, all’ordine di Giuff, si avvicinò al baule per aprirlo “Aprilo lentamente... sta’ attento!”