Non abbassai lo sguardo mentre John parlava, per quanto male potessero farmi le sue parole, non lo avrei dato a vedere.
Non gli avevo mai mentito, e, di certo, non avrei cominciato quel giorno.
Più lo sentivo parlare, e più mi appariva lontano mille miglia. Eppure, forse aveva ragione, forse il mio era davvero un colpo di testa. Ma sarei davvero stata disposta a vivere accanto a un uomo che non credeva nemmeno nel vero amore?
Stavo per ribattere, quando fummo interrotti.
Citazione:
Ma in quel momento l'indigeno entrò nella capanna.
“Cosa c'è?” chiese John.
“Io controllare in giro...”
“Cosa?”
“Prima avere visto un'ombra qui, vicino capanna.” Rispose l'indigeno. “Essere rimasta qui, ferma... poi correre via...”
“Un'ombra?” Ripeté John. “E chi poteva essere?”
L'indigeno scosse il capo.
Ma all'improvviso arrivò un secondo indigeno e disse qualcosa nella sua lingua.
“L'olandese sembra scomparso.” Fece John, traducendo a Clio ciò che l'indigeno aveva appena detto. “Non è più nella sua capanna... dove può essere andato? E soprattutto... che motivo aveva di allontanarsi così, all'improvviso, dal villaggio?”
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Una fitta dolorosa mi prese lo stomaco, se ne stava andando, se ne stava andando senza di me.
Mi chiesi, tuttavia che motivo avesse, se aveva sentito le mie parole sapeva che avevo scelto lui, dunque perchè andarsene in quel modo. Non avevo una risposta, ma una paura e un vuoto immane si impossessarono di me.
Quando i due indigeni uscirono mi voltai verso John.
".. Ascolta, non ti ho mai mentito, e non comincerò oggi.. è vero, parlavo di lui, ciò che a te sembra poca cosa per dimostrare amore, per me, invece è molto.." lo guardai con occhi gelidi ".. soprattutto se paragonato a quanto hai fatto tu per me...".
Sorrisi ".. forse hai ragione, forse è solo un colpo di testa.. infondo, ho sempre immaginato la mia vita con te, e non avrei creduto, mai, che questo giorno dovesse venire.. non so se riuscirò ad amarlo quanto ho amato te.. ma so che si merita tutto l'amore che ho da offrire, anche se, in questo momento, non è molto.." mi avvicinai a lui e gli accarezzai il viso tra le lacrime ".. sappi che ti ho amato, ti ho amato più di qualunque altra cosa, e se mi fossi resa conto che tu provavi lo stesso per me, allora molto probabilmente sarei rimasta.. ma tu.. tu hai scelto loro, hai scelto questa vita.. e io non posso sopportarlo... se non credi all'amore vero, è perchè non lo provi.. e io, questo non posso accettarlo..".
Mi tolsi, lentamente, la giacca della marina inglese che avevo ancora addosso, e la consegnai a lui ".. sai, i ritratti che mi hai fatto sono molto belli.." gli dissi con un sorriso.
L'alba aveva iniziato a illuminare il villaggio, e un tenue raggio di sole rendeva visibili i disegni di John, molti dei quali erano miei ritratti.
".. ma sai, in ognuno di essi, manca qualcosa.. non mi hai dipinta come realmente sono, ma come hai sempre sperato che fossi.. credi che avrei davvero indossato quel vestito?" indicando, con un sorriso, un disegno in particolare.
".. No, la verità è che nemmeno tu mi accetti per quella che sono.. tienila.." facendo un cenno alla giacca ".. così ti ricorderai di chi sono davvero, e del perchè non avrei mai potuto vivere nascosta su quest'isola.. infondo, non hai detto di odiare tutti i militari?" strizzando l'occhio.
Non attesi una risposta, mi avviai verso la porta, dovevo trovare Guerenaiz, dovevo trovarlo immediatamente.
Mi voltai, nonostante la fretta, sulla soglia.
".. Ah, riguardo alla tua domanda.." dissi, guardandolo negli occhi "... su quella nave, qui sulla tua isola.. quando il pirata mi ha preso per la gola e trascinato sul ponte della nave, lui si è arreso subito, temendo per la mia vita.." alzai le spalle sorridendo ".. poi, beh, io non sono certo una fanciulla indifesa, e sono riuscita a liberarmi da sola, ma quando il pirata ha sparato, mirava a me.. ma non mi ha nemmeno sfiorato perchè lui si è messo in mezzo.. e la pallottola ha colpito lui.. Quindi ti rifaccio la tua stessa domanda, credi che lo facesse solo per combattere i pirati?"
Scossi la testa ".. se non dovessi tornare, addio amor mio.." gli occhi umidi non potevano sopportare nessuna sua parola e, conoscendolo, sapevo che ci avrebbe messo un po' prima di riuscire a ribattere.
Mi lasciai la porta della capanna di John alle spalle, cacciai indietro le lacrime, e iniziai a correre, all'impazzata nella direzione che aveva indicato l'indigeno.
Mi ritrovai nella foresta che separava il villaggio dalla spiaggia dove, poco prima, aveva preso fuoco l'Antigua Maria.
Mi guardai intorno nella speranza di vederlo comparire dietro ogni albero, dietro ogni cespuglio.
Lo chiamai, a gran voce "..Guerenaiz.. Guerenaiz dove sei?".
Non sapevo da che parte andare e iniziai correre, perdendomi nella boscaglia.
"..Guerenaiz, maledizione... cosa credi di fare?" urlavo, al vento, in ogni direzioni "... sono qui, vieni fuori per l'amor del cielo..".
Correvo, senza sapere dove stavo andando, d'un tratto, una radice mi fece inciampare e cadere nel fango.
"..perfetto.." sibilai tra i denti.
Una voce dentro di me mi diceva che quel comportamento non era degno di me, che non avrei mai dovuto rincorrere un uomo.
Ed era vero, ma l'idea che lui partisse senza di me, mi gettava in un terrore e in uno sconforto che mai avevo provato prima di allora.
Mi rialzai e ricominciai a chiamarlo, senza avere risposta.
Vidi la fine della foresta, poco lontano, e mi diressi in quella direzione, cercando di evitare radici e cespugli mentre correvo.
Giunsi alla spiaggia, esausta, caddi in ginocchio sulla sabbia e osservai l'orizzonte.
"..Guerenaiz.." urlai un ultima volta ".. sono qui.. aspettami, maledizione... aspettami.. aspettami.." la mia voce si spense in un sussurro.
Restai lì, inginocchiata nella sabbia, con il cuore che batteva veloce come non mai e il respiro che faticava a tornare normale, cercando la forza di rialzarmi e riprendere la mia ricerca.