I battiti del mio cuore acceleravano ad ogni sua parola. Non mi ero sbagliata, non mi avrebbe abbandonata. Lo fissavo, con gli occhi sgranati.
Finché non saltò sulla lancia, mi strinse a sé e mi baciò. Io mi strinsi a lui, e lo baciai. Un bacio impetuoso, irruento eppure colmo di delicatezza e di sentimento.
Mi prese tra le braccia e mi adagiò sulla sabbia, senza staccare il suo viso dal mio. Non so per quanto tempo restammo abbracciati, stretti in quei baci in cui si annullavano tutta la rabbia e la paura degli ultimi momenti. Baci fatti di parole non dette, di sentimenti repressi e tenuti nascosti.
La marea si era ritirata, e il sole era ormai alto nel cielo.
Ma tutto questo non aveva importanza.
Al mondo non esistevamo che noi due, le nostre labbra che continuavano ad incontrarsi, i nostri sguardi abbandonati.
Sentivo le sue mani e le sue braccia stringermi forte, stringermi come a voler sottolineare che ero soltanto sua, che non potevo scappare.
Ma poi, di colpo, si staccò leggermente da me e guardò il mare. Com'era diverso il suo sguardo ora, ora che sapeva che ero lì per lui, che non doveva dividermi con nessuno.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e restai in silenzio, cercando di immaginare cosa stessero cercando i suoi occhi.
Lui mi accarezzò la schiena per un momento, poi cercò la mia mano e la strinse.
Citazione:
“Appena la marea tornerà” disse Gurenaiz “lasceremo quest'isola e ritorneremo a Las Baias...” stringeva la mano di Clio, quasi a voler scongiurare qualsiasi altro distacco fra loro.
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Anuii a quelle parole. Rimasi in silenzio per un momento, ad ascoltare il rumore delle onde del mare, sempre più lontane. Chiusi gli occhi, e d'improvviso rammentai le sue parole di poco prima, parole a cui non mi aveva dato tempo di rispondere.
"... Ma tu sei un cavaliere di bianco vestito, Guerenaiz.." alzandomi su una spalla per poter vedere meglio il suo viso. "... hai salvato la damigella in pericolo, hai conquistato il suo cuore.. e ora, ora daremo la caccia insieme a quei dannati.." sorrisi "..non crederai che io sia il tipo di donna che ti aspetta a casa, tranquilla, mentre te ne vai in giro per questi mari, vero?" lo baciai di nuovo "...portami con te.. i tuoi sogni sono i miei... portami con te... non ho mai conosciuto un uomo migliore di te.. nessun pirata potrà sfuggirti.. infondo, hai abbattuto il Gufo Nero.." alzai le spalle ".. anche se Giuff tornasse dall'Isola Perduta, non ha più la nave, né la ciurma.. e sei stato tu a fare tutto questo..".
Mentre lo guardavo, un lampo di malizia attraversò i miei occhi.
"..Oh, e non credere di essere arrivato tanto in ritardo, capitano.." scossi la testa ".. non sono mica sposata, o non sarei qui.. beh, non ti ho mentito quel giorno a Portuga.." sorrisi "..anche se non credevo che sarebbe finita così.." mi avvicinai ancora a lui e sussurrai "...solo il mio sposo potrà sfiorarmi.." mi portai la mano al collo, dove la collana che mi aveva sempre visto addosso, non c'era più "...nessun altro.. né prima, né tanto meno dopo..".
Il ricordo di quel giorno, che mi appariva lontano nel tempo e nello spazio, mi fece dapprima sorridere, poi, rammentando ciò che i pirati gli avevano fatto, mi scese una lacrima incontrollabile e solitaria sulla guancia.
"...Caro.. quante botte hai preso.." scossi la testa "..povero caro.." e lo baciai ancora, dolcemente.