Milady Chantal, Fanciulla delle Rose,
solamente la vostra sensibilità poteva di rimando formulare nei miei confronti l'arcana domanda che avvinghia da sempre gli spiriti puri e leali di ogni tempo e che furono sempre garditi alla corte di Camelot.
In questa moderna Agorà, dove ogni singola parola risuona incredibilmente come frastuono e confusione nella mente temporaneamente limitata di colui che visse come uomo, come cavaliare e come bardo ed oggi cammina come ombra tra le ombre, posso solo rispondervi con il cuore sospeso tra abissali malinconie ed incontenibili esplosioni di allegria:
Cosa vi spinse fin qui a camelot?
Quello che mi spinse alle coste di Camelot, la moderna, fù la curiosità, unita al desiderio di speranza, di osservare ancora una volta come facevo un tempo, se il popolo degli uomini moderni avesse conservato, nell'angolo più nascosto del loro cuore, un barlume di ricordo della carezza della Madre Terra, degli insegnamenti dell'Antico Codice, del Canto delle Pietre, del sussurro dei Boschi, della Grande Fratellanza, e degli Amori Cortesi.
E cosa la tiene legata al Vostro cuore?
Quello che mi tiene legato ancora a Camelot è l'avere riscoperto, con mia grandissima inesperienza e magnifico stupore, che quegli Uomini e quelle Donne che incontrai un tempo lontano, esistono anche in questo mondo bizzarro e distratto, poichè sono la proiezione viva e reale, di cuori come il vostro Milady Chantal.
Taliesin, il bardo
__________________
"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
|