Elisabeth era ferma, nel piazzale, con quel bigliettino fra le mani.
La gente continuava, incredula e meravigliata, a girare intorno a quell'incredibile veliero sceso dal cielo, mentre i paggi proseguivano a distribuire olio, pane, carne e vino alla popolazione accorsa.
Ad un tratto, nella confusione generale, qualcuno urtò Elisabeth, facendo cadere a terra il biglietto.
Nel cadere, il sigillo di ceralacca si ruppe e il foglietto si aprì, mostrando alla donna il suo contenuto:
“Elisabeth, la solitudine è come un veleno che si prende in piccole dosi.
Alla fine non ci si accorge di esserne diventati immuni.
Ma tu non sei ancora sola.
Ciò che hai perduto io non posso rendertelo.
Ma posso offrirti la possibilità di riavere quel che ti è stato sottratto... il Tempo.
Si, perché nel Tempo perduto sono imprigionati i giorni che la solitudine ci ha impedito di vivere.
Conserva gelosamente questo bigliettino, poiché esso vale come invito per giungere dall'Arconte Meccanico, signore di Sant'Agata di Gothia.
Ed egli ti donerà ciò che ti è stato promesso...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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