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Vecchio 13-02-2013, 03.28.06   #22
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La carrozza continuava ad avanzare a velocità regolare, quando due dei soldati che la scortavano, dopo un ordine ricevuto, lanciarono al galoppo i loro cavalli e corsero verso la città.
Il paesaggio appariva enigmatico ed inquieto.
Impenetrabile, selvaggio ed intriso di un misticismo primordiale, fatto di un silenzio e di un vuoto quasi assoluti.
Quel mondo gotico sembrava celare la sua natura violenta e barbara tra le maestose montagne imbiancate di neve e la tundra silente e spettrale che ricopriva ogni cosa.
E finalmente apparve.
Come sospesa in una vallata ammutolita da un remoto incanto, pareva poi di colpo sorgere tra i bastioni e i picchi rocciosi, sui quali si stagliavano torri e cattedrali, manieri e campanili, una città dalle fattezze tanto antiche, quanto straordinarie.
E quando la carrozza fu avvistata dalle alte e poderose mura che correvano in lungo e in largo sulle pendici dei monti, si alzò al cielo un insieme di rintocchi, fatti di mille e più campane che suonavano a festa.
Allora le secolari porte della città si aprirono, permettendo alla carrozza di entrare.
Attraverso una strada lastricata la vettura risalì la parte alta della città, fino a giungere alle porte di una monumentale fortezza.
Tre cinte murarie, concentriche, correvano ad avvolgere il colle sul quale era costruita l'imponente struttura.
Un'infinità di dongioni, rotondi, quadrangolari, esagonali ed ottagonali, nascevano da manieri arroccati a scandire il corso di quelle mura, circondando come una morsa ogni accesso al nucleo centrale di quella incredibile dimora.
Ed esso, quel nucleo principale, era costituito da una massiccia torre circolare dalla quale si staccavano altre cinque di minori dimensioni.
Tutte erano a protezione del palazzo centrale, ornato di fregi e vessilli le cui immagini parevano animarsi al freddo vento del Nord.
La carrozza penetrò così in quella titanica struttura, ritrovandosi infine nel palazzo centrale.
Servi, scortati da guardie, accolsero allora Talia e la sua servitrice.
“Benvenuta, maestà.” Disse all'improvviso un'austera figura appena uscita dal palazzo.
Aveva il volto celato da una maschera di titanio e il corpo bardato da una spessa corazza avvolta in un lungo mantello nero.
Cominciò allora ad avanzare, tra il timore e la venerazione dei suoi servi, verso la giovane appena giunta al palazzo.
“Vi attendevo con ansia...” mostrando un lieve inchino a Talia “... venite a prendere possesso della vostra città...” e porgendole il braccio, la condusse all'interno del palazzo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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