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Vecchio 18-02-2013, 17.23.35   #92
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Accadde tutto tanto in fretta che non avrei potuto reagire...
la mongolfiera, i volantini colorati... i miei occhi la sfiorarono appena, per poi tornarono a guardare lontano... e poi quel sentore... quasi un sesto senso... intravidi una figura rapida saltare giù dalla mongolfiera e lanciarsi su di me... una lama brillò appena alla pallida luce di quel cielo invernale... trattenni il respiro...
feci appena in tempo a comprendere che era stato l’Arconte a frapporsi tra me e l’assalitore, prima che i soldati lo accerchiassero ed un gruppo di servitori giungesse presso di me per portarmi via...
fui accompagnata nelle mie stanze...
tremavo.

“Padre?”
“Talia... entra!”
“Mi avete fatto chiamare?” mormorai, varcando la soglia della biblioteca e richiudendomi la porta alle spalle.
“Infatti!” mormorò l’uomo, tornando a scrutare quei fogli che teneva tra le mani.
Io lo raggiunsi e mi fermai proprio di fronte a lui, osservandolo in silenzio.
Mio padre non disse niente per lunghi minuti... lesse quei fogli ancora una volta, poi mi voltò le spalle e si avvicinò alla finestra...
Il sole stava tramontando oltre la collina, tingendo il cielo di mille e più colori che andavano dall’arancio al rosso, dal rosa al viola...
Attesi...
infine, non potendo più trattenermi, presi fiato...
“Padre...” mormorai “Perdonatemi... perché mi avete fatta chiamare? Mi hanno detto che era urgente...”
L’uomo si riscosse, quasi si fosse dimenticato della mia presenza... poi, lentamente, tornò a guardarmi...
“Si...” disse, quasi controvoglia “Vedi... ho ricevuto un dispaccio poche ore fa... un dispaccio dai nostri territori di confine...”
Lo osservavo, silenziosa... non capivo quella titubanza... mio padre non era mai stato un uomo titubante...
“E dunque?” domandai poi.
Mio padre sospirò, poi mi porse la lettera che ancora teneva tra le mani...
“I duchi di Capomazda hanno oltrepassato i nostri confini con il loro esercito ed hanno occupato le città più a sud del regno di Sygma, distruggendo alcuni villaggi...” disse.
I miei occhi si allargarono a quelle parole... d’impeto gli strappai quel dispaccio dalle mani e lo lessi tutto di un fiato, lo lessi più volte...
“Cosa significa?” domandai poi, sollevando gli occhi di nuovo su di lui.
Mio padre sospirò...
“Temo, Talia...” disse “Temo che significhi soltanto una cosa: guerra!”


Quel ricordo sfiorò i miei pensieri...
mi avevano accompagnata nella sala delle udienze dell’ala del castello che l’Arconte aveva riservato a me... e mi avevano fatta sedere.
Non opposi resistenza... mi sembrava che mi mancasse l’aria, adesso...
Ripensai a quel giorno lontano, a Sygma, agli occhi di mio padre mentre pronunciava quella parola: guerra...
ripensai a ciò che mio padre mi disse quel giorno, quando lesse nei miei occhi tutta la paura, lo sgomento e l’angoscia che la parola ‘guerra’ aveva portato nel mio cuore...
‘La nostra condizione, Talia...’ aveva detto quel giorno ‘non ci permette di giovare del lusso dei sentimenti. Sensazioni come la paura e la disperazione dovranno essere messe al bando. Da oggi tu sei la principessa di una nazione in guerra e dovrai comportarti come tale... niente ti turberà, niente ti spaventerà, niente potrà più soggiogare il tuo cuore. Rammenta: noi siamo ciò che dimostriamo di essere agli occhi dei nostri nemici... rendi il tuo cuore irraggiungibile, decidi con fermezza, giudica con rigore. Sii la torre di Sygma, perché Sygma possa resistere.’
Ripensai a quelle parole ancora, e ancora, e ancora...
il mio cuore irraggiungibile...
la mia mente aliena da paura o sgomento...
Inspirai.
Socchiusi appena gli occhi e chinai la testa, ricercando il controllo... fino a ritrovarlo.
Poi li riaprii, sollevai il mento e mi alzai in piedi...
“Dove è stato portato quell’uomo?” chiesi.
Nessuno rispose.
“Desidero interrogarlo personalmente!” dissi “Subito!”
Silenzio.
“Voi...” esclamai allora, rivolta a due valletti “Trovate l’Arconte e comunicategli questa mia decisione! Andate! Mentre...”
I miei occhi si voltarono verso i due soldati che si trovavano a presidiare la porta della stanza...
“...mentre voi altri mi accompagnerete subito là dove quel sovversivo è stato portato! Intendo parlare con lui! Ed intendo farlo adesso!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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