Entrammo nella sala... la luce sparsa dalle poche candele e dal camino acceso era tenue e aranciata, e disegnava sulle pareti curiose e danzanti figure.
Socchiusi gli occhi, in quella penombra, per riuscire a distinguere l’alta ed esile figura avvolta in quel mantello nero che, in piedi dall’altra parte della sala, ancora ci voltava le spalle.
L’Arconte lo chiamò in quel momento e l’uomo, quasi sorpreso nei suoi pensieri, si voltò a guardarci...
Riconobbi la voce prima ancora di riuscire a distinguere completamente, alla luce del camino, i suoi lineamenti...
quella voce che conoscevo così bene, seppure non la udissi più da molti anni...
quella voce che aveva diretto e incoraggiato i miei studi fin dalla più tenera età.
“Maestro George...” mormorai, vagamente sorpresa...
la mia mano scivolò allora da sopra il braccio dell’Arconte, dov’era appoggiata, ed io feci qualche passo verso il mio antico maestro...
“Maestro!” esclamai, quando gli giunsi di fronte “E’ una vera sorpresa per me trovarvi qui... non ho vostre notizie da molto tempo... da quando lasciaste Sygma... vi credevo in giro per il mondo, vi credevo intento nei vostri studi... ed invece vi trovo qui, in mezzo ad una guerra! Ma ditemi, cosa vi ha portato fino a Sant’Agata di Gothia?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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