Altea, per trovare conferma dei suoi ricordi, scese di nuovo fino a quella porta di ferro, recuperando così il libro visto la notte prima.
“Queste tue parole mi inquietano, Altea...” disse Vivian visibilmente turbata per quello strano comportamento di Altea “... mi vuoi dire perchè sei uscita stanotte? E perchè ora sei andata a prendere questo libro? Insomma, voglio capire il perchè di questi tuoi strani comportamenti!”
Altea nel frattempo aveva cominciato a sfogliare distrattamente quel libro.
Ma con suo grande stupore si accorse che ora le sue pagine apparivano diverse.
Quelle misteriose illustrazioni non c'erano più e neanche quello sconosciuto idioma.
Era un normalissimo libro in cui erano registrate le entrate e le spese del castello.
Con aggiunte e note riguardanti l'amministrazione e i lavori di ristrutturazione.
“Allora?” Fissandola Vivian. “Ti interessano ora i registri di questo castello?”
Forse Altea aveva sognato davvero?
Forse aveva perso i sensi e poi fatto quell'incubo?
Ma proprio in quel momento si udirono alcune trombe suonare a festa.
Seguirono poi voci che accoglievano con entusiasmo una carrozza appena giunta al castello.
Era quella dell'Arconte Meccanico.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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