Parsifal raggiunse così la locanda.
Si trovava lungo la strada isolata, ma appariva accogliente.
Al suo interno un grande camino scaldava un vasto ambiente.
Qui, seduti ai tavoli, vi erano diverse persone.
Perlopiù viaggiatori.
“Salute a voi, cavaliere.” Disse il locandiere a Parsifal. “Certo, ho per voi una comoda stanza e se prendete posto ad uno dei tavoli liberi vi servirò un pasto caldo e del buon vino.”
Accompagnò così ad un tavolo il giovane cavaliere.
Poco dopo gli servì un piatto di minestra, accompagnato da pane e formaggio.
Aggiunse poi una piccola brocca di vino rosso.
“E' buono, cavaliere.” Indicando il vino il locandiere. “E' quello della casa. Vi auguro buon appetito.” E si allontanò.
Nella sala vi erano, come detto, molte persone.
Viaggiatori, commercianti, contadini, pastori e zingari.
Ad un tratto Parsifal si accorse di essere come spiato.
Infatti ad un tavolo non distante dal suo vi erano quattro uomini che continuavano a fissarlo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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