Lo spettacolo riprese.
Gli occhi di Vivian erano sul palco, dove quel misterioso cavaliere interrogava la margherita che aveva in mano.
La ragazza stringeva, forse senza accorgersene, la mano di Altea, tanta era l'ansia per quella recita.
“M'ama...” disse il cavaliere sul palco “... o non m'ama, mio bel fiore? Dimmelo tu... meglio il dolore che l'illusione... a meno che quest'ansia non sia il pegno da pagare per trovare l'Amore vero...”
Sul palco allora uscì un'altra attrice.
Era abbigliata con una lunga e bianca veste.
“Chi sei, fanciulla?” Chiese il cavaliere.
“Sono lo spirito della margherita...”
“Può essere vero ciò?” Stupito lui.
“Hai evocato l'Amore, no?”
“Si, l'ho fatto.”
“Ebbene, non sai, cavaliere, che l'Amore porta costanti meraviglie?”
“Allora parlami, dama della margherita...”
“Ti piace il mio abito, cavaliere?”
“Moltissimo.”
“Ebbene, sappi che un'ora fa esso era molto più bello...” fece lei “... si, molto di più... infatti comprendeva anche una mantella chiarissima che ora non posseggo più...”
“E perchè mai?”
“Perchè un altro prima di te mi ha sfogliata” rispose lei “e quella mantella, come questa veste, era fatta di petali... così è andata perduta...”
“Per sempre?”
“Oh, no...” sorridendo la fanciulla “... i petali che gli innamorati sfogliano non vanno mai perduti...”
“Chi era quell'innamorato?” Domandò il cavaliere.
“Un gran cavaliere e duca...”
“E cosa c'era nel tuo responso?” Ancora il cavaliere. “La sua amata lo ama?”
“Lei ignora quel sentimento...”
“Un cavaliere e duca” stupito lui “che non trova il coraggio di dichiarare il proprio Amore?”
“Egli non può dichiararsi...”
“E perchè mai?”
“Perchè sta pagando le pene di un terribile incanto...”
“Incanto?” Ripetè lui.
“Si, cavaliere...” annuì lei “... un incanto che gli è stato imposto... un incanto terribile... esso è chiamato il Pegno di Gioia...”
Ad un tratto si udirono delle voci e poi delle risate.
Queste interruppero lo spettacolo.
Erano alcuni cavalieri, giunti in città per il torneo, che si erano messi ai margini della piazzetta e che con le loro voci avevano disturbato la rappresentazione.
“Avete visto, amici?” Fece uno di quelli agli altri cavalieri. “Quel buffone dice di essere un cavaliere... lo credete possibile?”
“Un cavaliere che impugna un fiore invece che una spada?” Ridendo un altro.
“L'unico fiore che un cavaliere dovrebbe impugnare” disse quello che sembrava essere il primo fra loro “è quello che custodisce ogni donna.”
E tutti gli altri si abbandonarono a chiassose e volgari risate.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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