Attesi, con malcelata insofferenza, che quell’acceso scambio di battute si esaurisse...
avvertivo con chiarezza che la voce dell’Arconte si stava indurendo, intanto, e che presto forse quella sua rigidità si sarebbe trasformata in ira di fronte alla sfrontatezza di quel cavaliere misterioso... probabilmente anche il maestro George ebbe la mia stessa sensazione, poiché prese la parola, ma anche con lui il nuovo arrivato mostrò subito e bene il suo carattere e quel suo temperamento.
“Basta, adesso!” mormorai allora, seccamente ma senza scompormi minimamente “Maestro... Arconte... la mia pazienza è terminata, sono stanca! Il cavaliere in questione ha ottenuto il mio permesso a partecipare, e tuttavia le sue chiacchiere e le sue opinioni non interessano a nessuno! Invitatelo, ve ne prego, a rientrare nei ranghi, dunque... e che si cominci!”
I miei occhi scrutarono l’Arconte per un istante, gelidi... poi, quando l’uomo si inchinò appena e tornò a fronteggiare la piazza sottostante, io mi rivolsi al Maestro che era tornato a sedersi alla mia destra...
“Che vi dicevo, Maestro?” sussurrai “Ogni torneo non è che un pericoloso ricettacolo di sciocchi e di presuntuosi... mi auguro, almeno, che tanta presunzione sia quantomeno un po’ giustificata!”
__________________
** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
|