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Vecchio 06-03-2013, 18.54.33   #340
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Camminavo lentamente.
I miei passi erano assolutamente muti sul pavimento di marmo, la mia persona non produceva neanche la pur minima ombra sulle pareti, solo la debolissima luce di quel candelabro testimoniava il mio passaggio, rischiarando appena l’ambiente, ma una luminosità così flebile da poter quasi sembrare un miraggio.
Per contro, benché tutto intorno a me fosse così assolutamente muto e silenzioso, la mia anima ed il mio cuore erano in preda al caos ed alle grida...
avvertivo su di me gli sguardi di quei ritratti...
sentivo vociare nelle mie orecchie mille e più parole in quella lingua sconosciuta...
la mia mente era occupata dalle parole dell’Arconte e dei suoi accoliti in quella stanza...
E fu per questo motivo, per questa confusione che mi riempiva la mente ed il cuore, che mi occorse qualche minuto in più per mettere a fuoco quelle voci che giungevano dalla grande porta chiusa di fronte a me...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Ora state calmo...” disse una di quelle voci “... non potete agitarvi nel vostro stato...”
“Dove mi trovo?” Chiese un'altra voce. “Voglio la mia spada? Restituitemi la mia spada!”
“Cavaliere, calmatevi...” una terza voce “... siete stato portato qui per essere curato... ora cercate di riposare e domani vi sarà restituita la vostra spada...”
“La rivoglio adesso...” dimenandosi “... rendetemi la mia spada!”
“State calmo!”
“Forse dovremo chiamare i medici...” cercando di tenerlo fermo.
“Al diavolo...” l'altra voce “... non ho intenzione di svegliare i medici nel cuore della notte, a causa dei suoi deliri...”
“Allora cosa facciamo?” Tenendolo a fatica. “Vuoi forse tenerlo fermo fino all'alba? O magari legarlo al letto?”
“No... lo faremo dormire...”
Si udì allora un colpo e poi le voci cessarono per qualche istante.
“Ecco... ora dormirà fino a domani e non ci darà più noie...”
Rimasi in ascolto per qualche minuto... udii dei passi, poi la maniglia della porta si mosse...
d’istinto, senza pensare, mi spostai in fretta di lato e mi nascosi in una buia nicchia del muro, proprio lì vicina, all’ombra di una delle molte colonne a fascio che adornavano quel corridoio, e soffiai sulle candele.
Vidi la porta aprirsi e due soldati uscirne, li riconobbi per due soldati di Sygma...
uscirono e si allontanarono lentamente...
probabilmente era l’ora del cambio della guardia, pensai...
e probabilmente sapevo cos’era che stavano sorvegliando...
Attesi che giungessero in fondo al corridoio e che svoltassero l’angolo, poi uscii dal mio nascondiglio.
Il corridoio era buio e freddo ora che il candelabro che avevo in mano era spento, ma io non ci badai...
mi voltai lentamente ed osservai quella porta chiusa...
probabilmente gli altri due soldati di guardia stavano per arrivare...
probabilmente sarebbero giunti tra qualche minuto... cinque o sei, al massimo...
e probabilmente l’Arconte ed il Maestro avevano ragione...
tuttavia...
prima che riuscissi a controllare quell’istinto, allungai una mano e spinsi piano la porta di fronte a me... la stanza non era molto ampia e debolmente illuminata, tutt’intorno c’erano dei tavoli e varie suppellettili... ma ciò che attrasse la mia attenzione fu una sorta di alta lettiga sistemata da un lato, vicino ad una finestra e accanto alla quale erano stati appoggiati due candelabri dall’alto fusto... e su quella lettiga, appena distinguibile, vidi la sagoma di un uomo.
Mi pietrificai...
e per vari minuti rimasi immobile esattamente dove mi trovavo, incerta sul da farsi...
poi, lentamente mi avvicinai di qualche passo...
L’uomo era privo di sensi, la testa abbandonata di lato, le braccia lungo il corpo... mi accostai alla lettiga e rimasi a fissarlo per lunghi momenti...
fin da piccola avevo sempre ritenuto di saperle giudicare, le persone... credevo di riuscire a capire l’indole umana quasi a prima vista... eppure lì, fissando quel cavaliere con le parole dell’Arconte e del Maestro bene in mente, le mie emozioni erano contrastanti... ed io ero combattuta... molto combattuta...
Sospirai.
“Chi sei, cavaliere?” mormorai pianissimo ad un tratto, sovrappensiero, senza smettere di fissarlo “Chi sei veramente? Mi chiedo... come sei riuscito a causare tutto questo trambusto? Perché poi? E perché avete tutti così tanto interesse per quella tua spada... perché...”
All’improvviso il cavaliere si agitò e parve svegliarsi, ed io d’istinto arretrai di vari passi... invece si mosse soltanto, ma sembrò poi continuare a dormire...
Mi avvicinai di nuovo... ed il mio sguardo su di lui si fece più intenso... quasi volessi leggergli dentro...
“Penso che ti farò riavere la tua spada, domani... per cominciare.” sussurrai, parlando quasi più con me che non con lui “E così forse scoprirò cos’ha di speciale!”
Per qualche altro istante rimasi così... in silenzio... osservandolo...
poi, come riscuotendomi, mi guardai intorno... era tardi, ed io non avrei dovuto essere lì... i soldati stavano per tornare, forse... ed io...
in fretta mi voltai, riafferrai il candelabro che avevo lasciato abbandonato su un tavolino e mi avvicinai alla porta...
facendo capolino, scoprii con sollievo che il corridoio era ancora deserto...
uscii, dunque, e mi richiusi la porta alle spalle...
pochi minuti dopo rientrai nei miei appartamenti.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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