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Vecchio 07-03-2013, 01.05.20   #343
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Elisabeth così, tornata nella sua stanza, cadde addormentata.
E quel lungo sogno, ristoratore e pacificatore, ridiede vigore al suo corpo e soprattutto al suo spirito.
Al mattino la donna si risvegliò.
Il sole filtrava dalla finestra e dal cortile del castello salivano le voci dei servitori intenti nei normali lavori quotidiani.
Elisabeth però si ritrovò sola in quella stanza.
Elina infatti non c'era.
Poco dopo, però, la donna udì dei rumori e poi la porta della stanza si aprì all'improvviso.
“Ah, buongiorno.” Disse Elina entrando. “Pensavo di fare prima e trovarti ancora addormentata, ma vedo che ti sei svegliata presto. Sono stata un po' per la città. Non mi sono ancora abituata a questo posto e così avevo voglia di prendere aria. In verità ero anche curiosa di vedere queste strade senza più la confusione per la Festa delle Mele e senza l'entusiasmo generato da quel torneo. E devo dire che è una città tranquilla questa.” Si lasciò cadere su una sedia. “E sicuramente densamente abitata.” Prese qualcosa da una delle tasche. “Non immaginavo infatti che qui vivessero anche persone giunte dall'Oriente. Uno strano individuo mi ha fermata per strada, dicendomi di aver riconosciuto i tratti della mia padrona. Ovviamente parlava di te. Mi ha così chiesto di mandarti i suoi auguri di salute e tranquillità, insieme poi a questo biglietto per te.”
Le mostrò il biglietto nel quale vi erano queste parole:

“Che Allah illumini il vostro cammino, sorella.
Abbiamo riconosciuto i vostri tratti e gli abiti che indossate.
Anche noi proveniamo dall'Oriente. Dalla città del Profeta per la precisione. Se avete piacere ad incontrare fratelli e sorelle che portano nel cuore ancora la loro terra d'origine, allora ci troverete in fondo alla via detta Della Torretta.
Che Allah vi preservi.”

E quel biglietto recava come firma uno strano disegno, raffigurante un pugnale nella Mezzaluna.
E nel vederlo Elisabeth rammentò subito di averlo già conosciuto.
Era infatti inciso in un diario appartenuto a suo marito.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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