Dapprima, mi sembrò di vivere un sogno.
Sentii Mamyon stringermi, con delicatezza e passione nei lunghi istanti di quel bacio.
Mi persi, per un momento a guardare i suoi occhi, quando si allontanò da me di quel poco che bastava.
Era un sogno, tutto il resto non aveva importanza.
Poi, però, le sue parole mi riportarono alla realtà e annuii sorridendo.
"Allora mi avete ascoltato..." sussurrai, dopo aver udito da lui le mie stesse parole.
Mi guardai intorno e lo seguii alla ricerca delle tracce di sangue.
Il sogno non era più così idilliaco, Lucius non si trovava e, d'improvviso, quella selva mi appariva sinistra anche alla luce del sole.
Arrivammo al pozzo e Mamyon mi impedì di guardare quello spettacolo disgustoso.
Citazione:
Ma fissando quella carcassa, il cavaliere si rese conto di qualcosa di terribile.
“Clio...” a voce bassa “... questa carcassa è ciò che resta del mulo che cavalcava il vostro amico...”
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E il sogno divenne incubo.
"..No.." mormorai "..Lasciatemi vedere...".
E, così dicendo mi scostai da lui e guardai nel pozzo. Ciò che vidi mi gelò il sangue e mi sentii mancare.
Mi allontanai di scatto da quell'orrore e mi appoggiai ad un albero poco distante.
"..Lucius..." urali al vento in tutte le direzioni, in preda ad un terrore che non avevo mai conosciuto "..Lucius dove sei? Per l'amor del cielo torna qui.." la mia voce spezzata risuonava nella radura.
Mi accasciai contro un albero singhiozzando "..E' colpa mia.. è tutta colpa mia.. come ho potuto lasciarlo solo.." d'impeto tirai un pugno contro l'albero, cosa che in realtà fece più male a me che a lui.
"..come ho potuto fargli questo?" sussurrai.
Il cielo notturno era terso e limpido quella sera d'estate e, dal giardino del palazzo, era possibile scorgere moltissime costellazioni.
"..Guarda.." dissi indicando alcune stelle "..quella è Andromeda.. vuoi che ti racconti la sua storia?".
Un mormorio di assenso giunse dal ragazzo accanto a me, sorrisi, senza voltarmi, sapevo che il suo sguardo era fisso sul cielo.
"... Era una fanciulla che venne incatenata ad una roccia per espiare una colpa di sua madre, che fu costretta a guardarla.. Ah, la roccia era in mezzo al mare, o in riva al mare.. insomma... c'era il mare.. Ma mentre la bella fanciulla pensava che fosse tutto finito, giunse Perseo.. se ne innamorò.. riuscì a liberarla e la sposò.." sospirai "..No, aspetta, c'era anche un mostro di mezzo.. ah, si.. Non solo era incatenata ma stava per essere divorata dal mostro.. e ovviamente Perseo lo uccide.." Alzai lo sguardo e strizzai l'occhio.
Lucius mi strinse a sè, eravamo in un ottimo posto per guardare le stelle, in quel punto del giardino, lontano quanto bastava dal palazzo e tenedenzialmente privo di alberi, la visuale era davvero perfetta.
Eravamo sdraiati, vicini, con gli occhi rivolti verso il cielo. Ma la brezza notturna si era alzata ed erano passsati ormai alcuni minuti da quando mi ero stratta a lui, posando la testa sulla sua spalla.
"..E' una bella storia.." mormorò.
"..Altrochè..".
Mi alzai leggermente su un gomito e lo guardai negli occhi sorridendo "..Se fossi incatenata ad una roccia verresti a liberarmi?".
Lui rise e mi fece sbilanciare e cadere.
"..Certo.. verrei a liberarti in capo al mondo, lo sai.." disse "..Ma sono convinto che dovrò mettermi in fila..". E mi fece l'occhiolino.
"..Si, certo.. sicuramente.." affermai sarcastica "..quelle sono favole, Lucius.. o romanzi cavallereschi.." gli occhi mi si illuminarono "..non esistono uomini come Leonard... pronti a rischiare tutto per una donna che conoscono appena.. i miei genitori me l'hanno ripetuto mille volte.." tentai di imitare la voce di mia madre "..Devi pensare al futuro del casato.. non farti strane idee in testa.. sei l'unica erede.." sbuffai "..dai non farmi pensare a queste cose..".
"..Io? Ma se hai cominciato tu?" con un vago tono di rimprovero.
Il mio sguardo vagò per l'immensità del cielo davanti a me "..Se dovessi sposare un uomo che abita lontano.. " dissi poi, pensierosa "..che so.. un noioso signore del Sud... mi accompagneresti nella mia nuova casa? Ti nominerei capo della mia guardia personale.." con un sorriso.
"..Ma si può sapere che cosa ti è preso stasera? Lo studio di quel manoscritto ti sta dando alla testa.. dai retta a me.. domani lascialo stare e andiamo a farci una passeggiata, come ai vecchi tempi..".
Lo guardai torva.
".. Ma, si.. certo che ti seguirei.. te lo promisi che eravamo bambini.. ricordi? qualunque cosa accadrà, non ci separeremo mai..". Sorrisi a quelle parole.
"..Beh, la tua bella Dalin diventerebbe la prima tra le mie ancelle.." con un sorriso malizioso ".. quando ti deciderai a dichiararti..".
"..Ma.." con due occhi sgranati "..non è vero.. io..." balbettò Lucius. Ma anche nell'oscurità potevo vederlo arrossire.
"..Non ti crederebbe nemmeno un bambino..." risi io.
E dopo qualche istante in cui Lucius tentò di restare serio, scoppiammo a ridere entrambi, gioiosamente.
"..Non ci separeremo mai.." sussurrai a me stessa, aggrappata all'albero, mentre una delle sere passate a guardare le stelle mi tornava alla mente.
Mi voltai verso Mamyon "..Io.. devo trovarlo.. E' come un fratello per me.. dove possono averlo portato? Vi prego, ditemi che non..." non riuscii a finire la frase.
Calmati.. Non risolverai nulla così.. Respira, Clio.. Ragiona.. Perchè avrebbero dovuto fargli del male? Chi sono?
Ascoltai il consiglio della parte più razionale che mi era rimasta: respirai.
Mi alzai, e riuscii a calmarmi in qualche modo.
"..Cosa possiamo fare?" dissi a Mamyon con la voce più ferma avevo "Non abbiamo molto tempo... cosa accadrà se inizieranno la premiazione senza di voi? Avrete vinto il torneo per niente.. per colpa mia..".
Le lacrime ricominciarono a scendermi "..Avreste fatto meglio a lasciarmi stare quel giorno..ora vi stareste godendo gli onori e la gloria..".