A quelle parole di Talia ci fu sorpresa.
Tra i soldati, tra il pubblico e persino tra l'Arconte Meccanico e il Maestro.
Anche i quattro cavalieri restarono sorpresi.
“Insomma...” disse stupito Lhar “... era... era una prova?”
“Allora siete stato fortunato” mormorò Xouf con gli occhi verso il capitano “che non sia stato io a colpirvi. Io colpisco sempre per uccidere.”
Guisgard invece restava in silenzio.
Fissava la principessa.
Poi ad un tratto sorrise, quasi sarcastico.
“E' stato solo tempo perso...” scuotendo il capo “... anzi, qualcuno poteva farsi male... non avete soldati molto svegli da queste parti, vero? Comunque, è stato solo tempo perso dicevo... una ragazzata ecco.” Rise. “Io conosco i cavalieri di Capomazda” con tono da guascone “e li ho visti combattere. Se fossero stati loro ad assalire il palco, beh, ora la situazione sarebbe ben diversa... i Capomazdesi non sono solo ciò che avete descritto nei vostri discorsi... i Capomazdesi sono guerrieri da sempre... e se avessero voluto farvi del male, altezza...” tornando a guardare Talia “... posso garantirvi che il vostro bel viso avrebbe perso tutta la sua perfezione...”
“Come fate a conoscere così bene i Capomazdesi?” Gli chiese il capitano.
“Vi ho detto...” rispose Guisgard “... li ho incontrati sul campo di battaglia...”
“Però siete sopravvissuto.” Fece Lhar.
“Già...” annuì Guisgard e il suo sguardo divenne indefinito “... ma solo perchè mi credevano morto... e forse avevano ragione...” mormorò poi quasi impercettibilmente “... comunque” tornando ad alzare lo sguardo su tutti i presenti “io non credo di poter giurare fedeltà a nessuno in questo momento...”
Tutti lo fissarono stupiti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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