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Vecchio 11-03-2013, 03.38.31   #401
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Uomini” disse l'Arconte Meccanico a quelle parole di Clio “armati di lunghe falci? Qui? A Sant'Agata di Gothia?”
“Assurdo!” Intervenendo il Maestro Geroge. “Non vi è nulla di simile nei nostri territori! Anzi, trovo disdicevole che simili fantasticherie vengano dette qui, al cospetto di sua altezza e davanti all'intera popolazione! Noi stiamo combattendo una guerra contro il fanatismo e la superstizione imposta da secoli dalla Chiesa Romana! E queste sconcertanti storie non fanno altro che alimentare l'estremismo e l'ignoranza che invece tanto rifiutiamo!”
“Milord!” Prendendo la parola Mamyon. “A me non importa avanzare scuse. Ho mostrato il mio valore di cavaliere davanti a tutti e non sarà una cerimonia a renderlo vano. E' vero... sono stato assalito l'altra notte. E credo che qualcosa di misterioso si nasconda attorno a questa città. Questo però non è affar mio, ma vostro. Volete annullare la mia vittoria? E sta bene. Troverò la mia fama altrove. Ma non permetterò che si metta in dubbio la parola di lady Clio. Io, oltre ad essere vincitore del torneo, sono suo campione. E difenderò davanti a tutti l'onore di lady Clio. Dunque, chi metterà in dubbio le sue parole ne risponderà a me.”
“Calmatevi ora!” Fissandolo l'Arconte. “Molto probabilmente siete stati assaliti da un gruppo di briganti. La selva è comunque un luogo selvaggio e soprattutto di notte è sconsigliabile attraversarla. Ora, dunque, direi di dimenticare l'accaduto e procedere con la cerimonia.”
Tutto allora fu pronto.
Mamyon condusse Clio nel padiglione, dove si trovavano le altre dame della nobiltà, per poi tornare nella sua tenda e prepararsi anch'egli.
Le nobili dame, però, nel vedere Clio con i suoi abiti sgualciti e non pulitissimi, presero a fare commenti fra loro e a gettarle occhiate non proprio lusinghiere.
Poco dopo anche Mamyon era pronto per la cerimonia.
Un valletto poi, come ordinato da Talia, aveva portato a Guisgard la sua spada.
I cinque cavalieri allora si inchinarono davanti alla principessa.
“Cavalieri!” Prese a dire l'araldo. “Giurate solennemente di servire e proteggere la vostra principessa contro tutto e tutti, in ogni condizione e situazione, nella ragione e nel torto, a costo della vita?”
“Giuro!” Gridarono i cinque cavalieri in coro. “Tutto questo giuro sull'elsa della mia spada!”
E alzarono le loro spade verso il Cielo.
“Da oggi e per sempre” proclamò l'araldo “sarete cavalieri devoti a sua altezza reale, la principessa Talia di Sygma! La sua Guardia del Corpo! A lei e a lei sola risponderete, cavalieri!”
Ci fu il boato del pubblico.
Seguì poi la nomina delle madrine del torneo.
Quattro dei cinque cavalieri avevano scelto una dama come tale e davanti al popolo le incoronarono con corone d'argento e oro.
E quando Mamyon portò a Clio quella corona, gli sguardi delle altre dame, fino ad allora deplorevoli, divennero di invidia e gelosia.
“Sarò vostro campione, milady...” disse Mamyon fissando Clio “... da oggi e sempre...” e le posò la corona sul capo.
Tutto ciò davanti all'incontenibile felicità del popolo.
Lontano però da questo clamore se ne stava Guisgard.
Fissava quei festeggiamenti senza dire nulla.
“Invidia per gli altri cavalieri, amico mio?” Fece una voce all'improvviso che solo lui udì nel frastuono generale.
“Invidio loro solo la libertà, lo sai.”
“Nulla di personale spero.”
“Affatto.” Accennando un sorriso Guisgard. “Visto poi tutto ciò che ho fatto per riaverti con me.”
“Spero non ti sia divertito troppo senza di me.”
“Mi sono goduto un po' di libertà.” Mormorò Guisgard. “E comunque ho avuto anche un Angelo Custode...”
“Angelo Custode?” Ripetè quella voce.
“Si...” annuì il cavaliere “... una bellissima dama di bianco vestita...” e guardò per un istante verso la Loggia Reale, dove si trovava Talia.
Poi, dopo un po', si allontanò dallo spiazzo, senza dire nulla.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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