Ero vicino alla finestra e guardavo il cielo sopra Sant’Agata... era screziato, inquieto... inquieto come me.
Era stata una giornata istruttiva, quella... una giornata piena di pensieri, immagini e fatti... ed io ero tesa, anche se non ero del tutto certa di potermene spiegare il motivo... ero pervasa da una sensazione... una sensazione cui non riuscivo ancora bene a dare dei contorni, tuttavia...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
“Altezza...” disse la fedele Marijeta “... il capitano e i cinque cavalieri vi attendono nella vostra Sala delle Udienze.
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“Grazie...” mormorai.
Per qualche altro momento fissai quel cielo... cupa...
poi voltai le spalle alla finestra...
“Bene!” dissi, recuperando tutta la mia freddezza, il distacco e l’alterigia.
Entrai nella Sala delle Udienze in silenzio, in silenzio raggiunsi la mia alta e ricca poltrona e mi sedetti.
Rimasi a fissarli per lunghi minuti, immobile e silenziosa... volevo osservarli da vicino... volevo capirli... capire la loro indole, i loro pregi e i difetti...
ed improvvisamente mi chiesi cosa stessero pensando, e se qualcuno di loro avrebbe osato parlare...