Il soldato ascoltò Altea e poi annuì.
“I cavalieri” disse “sono stati convocati nella Sala delle Udienze. Ma potete aspettare vostro cugino in quell'androne laggiù...” indicando un ambiente dall'altra parte del cortile “... lì ci sono panche su cui sedersi. Appena poi i cavalieri lasceranno la Sala delle Udienze, avvertirò io stesso vostro cugino della vostra visita, milady.”
Così, Altea e Vivian raggiunsero l'androne ed attesero lì.
Videro passare soldati per il cambio della guardia, stallieri che conducevano superbi palafreni verso le scuderie reali e maniscalchi con armi e corazze.
Nell'androne, poi, c'era un vivace via vai di militari, staffieri e scudieri.
“Scommetto” una voce all'improvviso “che il mio padrone può disarcionare i vostri senza neanche rompere o spezzare la sua lancia.”
“Disarcionare entrambi i nostri padroni” fissandolo un altro “con la stessa lancia? E senza neanche romperla?”
“Esatto!”
“Che assurdità!” Esclamò il terzo di loro. “Il mio padrone, sir Kosev, è il cavaliere più possente e resistente dell'intero regno! E qualsiasi lancia è destinata a frantumarsi contro il suo impenetrabile scudo!”
“Allora scommettiamo!” Propose il primo fra loro che aveva parlato. “Io mi gioco l'intera paga che il mio padrone, sir Xouf, può battere entrambi i vostri padroni!”
“E sia!” Fece il secondo. “Ci sto! Tanto sarà il mio padrone, sir Lhar, ad avere la meglio sui vostri!”
“Hai sentito, Altea?” Voltandosi Vivian verso la sua amica. “Quelli devono essere gli scudieri di tre dei cinque cavalieri vincitori.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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