La novella “Mal d'amore” fu una delle opere più celebri di una famosa raccolta, “I Mille Conti”, conservata oggi nella Biblioteca Ducale di Capomazda.
Per il suo carattere vivace, per il brio della narrazione, il gioco degli equivoci e i battibecchi d'amore, questa novella si prestò più volte a recitazioni e rappresentazioni sceniche nella Capomazda medioevale.
Inoltre, l'ambientazione, l'atmosfera, i personaggi e lo stile raffinato la resero nota anche al grande pubblico aristocratico.
Protagonista della novella è sir Cristiano de Guisgard, nobile cavaliere e Pari del regno.
La sua vita, costellata da grandi imprese, fama e onori, viene scossa quando, in seguito ad un lieve ferimento durante una giostra, l'incapace medico Tumas erroneamente gli diagnostica una grave malattia.
Il cavaliere allora, credendo di avere ormai solo pochi mesi di vita, cerca di sistemare ogni faccenda prima della sua dipartita.
Così, insieme al fedele e goffo Ernò, suo scudiero, rilascia attestati e qualifiche ai propri cadetti, riscuote tutti i suoi crediti, paga gli ultimi debiti e rimette a nuovo il proprio feudo.
Non gli resta allora che organizzare un'ultima cosa: garantire la felicità alla sua amata moglie, la bella Mielà.
Decide così di selezionare, tra i migliori nobili del regno, un nuovo marito per la ragazza, affinchè ella non si senta sola dopo la sua morte.
Allora Cristiano ed Ernò passano in rassegna tutti i candidati, senza però trovare nessuno all'altezza.
Nel frattempo, lo strano comportamento del marito insospettisce Mielà.
La ragazza allora, convinta che lui abbia un'altra donna, lo affronta chiedendo spiegazioni.
Lui decide così di confessare e gli racconta della malattia.
Lei, distrutta, corre dal dottor Tumas per sapere di una possibile cura, ma il medico gli rivela invece che suo marito sta benissimo (egli infatti ignora il suo errore nel prescrivere la cura al cavaliere).
La donna, saputo ciò, convinta ormai del tradimento di suo marito, gli fa una terribile scenata e lo abbandona.
Sulla ragazza però ha messo gli occhi Tassen, un noto Don Giovanni.
Cristiano, folle di gelosia, sfida così a duello il farfallone.
Nel frattempo, l'inetto dottor Tumas, accorgendosi di aver dato una cura sbagliata a Cristiano, si reca dal cavaliere per chiarire l'equivoco, ma trova solo Ernò.
I due allora corrono ad avvertire Mielà, spiegandole ogni cosa.
Poi la ragazza e lo scudiero raggiungono il luogo del duello per impedirlo.
Così, all'alba, Mielà interrompe il duello e stringe a sé l'amato marito, spiegandogli l'accaduto.
Davanti alla verità, Tessel, che aveva accettato il duello solo perchè riteneva Cristiano moribondo, fugge a gambe levate, conscio di non poter mai tener testa al suo rivale in piena salute.
La novella si conclude con Cristiano e Mielà che si baciano, rinnovandosi la promessa di amarsi per sempre.
Uno dei momenti più brillanti dell'opera è quando Cristiano ed Ernò si recano da un fossore, colui cioè che si occupa di seppellire i morti nei cimiteri sotterranei, per acquistare una tomba.
Il fossore è Bomolar, esperto di catacombe.
E per provare la sua conoscenza nel settore, sottopone il cavaliere ed il suo scudiero ad un curioso enigma.
“Voi non immaginate” dice il fossore ai due “i segreti che racchiudono le catacombe scavate dai primi Cristiani. E visitando le innumerevoli iscrizioni sulle tombe dei fedeli si possono comprendere molte cose. Secondo voi, tra queste dieci affermazioni, qual'è l'unica veritiera?”
E comincia ad elencare:
1) La maggior parte di esse presenta contenuto religioso
2) Poche o nessuna riguardano tombe di militari
3) Tutte le tombe presentano un'iscrizione
4) I fedeli seppelliti non presentano nomi mitologici
5) Nelle iscrizioni non sono riportate maledizioni
6) Sono presenti invocazioni agli dei pagani
7) Non compaiono nomi di umiliazione
8) Non sono presenti monogrammi
9) Non c'è riferimento al lavoro svolto in vita dai defunti
10) I fedeli non sono chiamati con soprannomi
Alla fine, Cristiano ed Ernò risolvono l'arcano, pur non scegliendo nessuna tomba fra quelle proposte dal fossore.
E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a risolvere l'enigma di oggi?