Guisgard fissò quel ciondolo con la Croce e poi lo strinse nella sua mano.
“E' un ciondolo molto bello, milady...” disse “... ma forse dovrei essere io a donarvi qualcosa, visto che sono in debito con voi per esservi presa cura di me dopo il torneo.” Sorrise. “Ma un dono, si dice dalle mie parti, non va mai rifiutato. Tuttavia, sempre secondo le tradizioni della mia terra, le immagine sante, se donate, simboleggiano divisione. Per questo vi darò una moneta... così non sarà un dono il vostro, ma il frutto di uno scambio.” Prese una moneta e la diede ad Altea. “E non correremo il rischio di smarrirci.” Le fece l'occhiolino.
In quel momento si avvicinò Vivian.
“Salute, sir Guisgard.”
“Milady.”
“Vedo che vi siete rimesso in forze, dopo il vostro ferimento.”
“Grazie a voi, mie signore.” E mostrò un lieve inchino col capo. “Quanto al vostro viaggio...” rivolgendosi di nuovo ad Altea “... io non so cosa vi abbiano promesso, ma credo nessuno affiderebbe a due ragazze una missione così particolare senza un motivo specifico... soprattutto quando si dispone di un forte esercito come quello di questa città... fate attenzione...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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