Abbassai lo sguardo, arrossendo un poco.
"..No.. io.. beh, no.. non so usare le armi, è naturale.." alzai gli occhi a cercare quelli del cavaliere.
Nonostante sapessi bene che quella era la situazione normale e logica, ammetterlo mi faceva sentire terribilmente impotente.
Come avrei voluto avere gli strumenti per salvare Lucius, senza dover dipendere dagli altri.
Non di meno, avrei comunque fatto tutto ciò che era in mio potere per riuscire a trovarlo.
E, se possibile, anche di più.
"..Ma posso imparare.. potete insegnarmi se serve.." continuai.
"…Imparo in fretta, davvero.." sorrisi, poi, alle parole del cavaliere "..No, non voglio togliervi il piacere di proteggermi.. ci mancherebbe.. non voglio essere un peso, semplicemente..".
Anuii alla decisione di restare nella locanda fino alla mattina e lo seguii docilmente fin sulla porta della mia stanza.
Citazione:
Mamyon così accompagnò Clio nella sua stanza.
“Ora riposate...” sussurrò alla ragazza “... io starò giù... non mi allontanerò... e domattina verrò io stesso a svegliarvi... ditemi... albicocca, fragola, mirtilli o ciliege?” Sorrise. “Come le preferite le focacce a colazione? O forse no... magari vi farò una sorpresa...”
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"..Fate voi, cavaliere… attenderò la vostra sorpresa, allora.. Siete davvero molto premuroso..." con un gran sorriso.
Mi avvicinai e gli sfiorai il viso con la mano "...Buonanotte, Mamyon.. e, grazie.. per tutto..".
Sorrisi ancora e mi ritirai nella piccola stanza.
Era evidente che nessuno vi era entrato da quando l'avevo lasciata e quella sensazione mi diede, stranamente, sicurezza.
Mi sdraiai sul letto, senza spogliarmi, infondo, pensai, dovevo riposarmi solo poche ore.
Dovrai lavarti, prepararti e cambiarti domani… non puoi presentarti al palazzo reale in questo stato..
La saggia voce della parte più razionale che mi era rimasta aveva pienamente ragione.
L'indomani avrei chiesto a Mamyon di scortarmi al palazzo dove erano rimasti tutti i miei abiti.
Ero immersa in questi pensieri pratici ed organizzativi quando sentii la stanchezza pesare sulle palpebre e calmare il respiro.
No… Non posso addormentarmi ancora..
Cercai di resistere, sfilai da sotto la veste il ciondolo in cui era custodito un papavero e lo strinsi tra le mani.
Devi riposare.. devi essere in forza.. devi farlo per Lucius..
Annuii alle mie stesse parole non espresse.
Tenendo stretto il ciondolo in una mano me lo portai al petto.
"...Morfeo.. ti prego.." tremai a quella preghiera.
Avevo imparato ad accettare il mio destino, sapevo che i sogni hanno sempre un senso e che che nulla accade per caso. Erano mesi che non invocavo la protezione del signore dei sogni sul mio sonno.
Ma quella notte avevo davvero bisogno di riposare.
"..Che i miei sogni non siano portatori di morte.. che possano condurmi in pace verso il mattino..".
Così dicendo mi abbandonai alla stanchezza.
Pensai a Mamyon, al suo sorriso e alle parole rassicuranti che mi rivolgeva.
Fu così che mi addormentai.
Camminavo in una radura ampia e rigogliosa.
La primavera doveva essere da poco sbocciata perchè qua e là si potevano scorgere fiori colorati e vivaci.
Il sole illuminava ogni cosa con luce chiara e scaldava la mia pelle donandole un tepore rassicurante.
Nessuna inquietudine turbava il mio cuore e camminavo in una direzione precisa.
"..Oh.. guarda chi si vede.. sei arrivata, finalmente.. Lasciami indovinare.. sei scappata dalle lezioni di danza?".
Alzai lo sguardo per vedere chi aveva parlato, anche se riconoscevo benissimo la voce.
Lui era lì, sorridente, al limite della radura.
"..Lucius!" urlai correndogli incontro.
Solo in quel momento mi resi conto di aver addosso l'abito ormai logoro che avevo messo per andare nella selva.
Lo strinsi forte e lui mi abbracciò ridendo.
"..Santo cielo.. non ti devo lasciare tutta sola per un giorno intero..".
"..Oh Lucius.. non sai quanto mi sei mancato.." sussurrai.
"..Si.. si.. tutta tattica per corrompermi, non mi inganni signorinella.." con un sorriso.
"..Ma, che diavolo stai dicendo?" risposi.
"..Allora, devi liberare la mente, giusto? E' per questo che sei venuta fin quaggiù no?"
"..Io.. non lo so.."
Lucius rise.
"..Cos'è, l'hai forse dimenticato?..Tieni.." disse porgendomi la balestra che aveva in mano "..fammi vedere che sai fare.." Facendomi l'occhiolino.
Dapprima rimasi perplessa per un momento.
Poi, ricordai.
Guardai il bersaglio con cui Lucius si stava esercitando, calcolai la distanza, impugnai la balestra come mi aveva insegnato il mio amico senza nemmeno rendermene conto e scoccai una freccia.
"..Beh, non male per una damigella.." disse una voce alle mie spalle, ridendo "..Ma non sarai mai brava quanto me.." con una smorfia divertita.
Si avvicinò e mi guardò negli occhi, di colpo la sua espressione cambiò, il suo viso divenne logoro e sporco come i suoi vestiti.
L'inquietudine mi raggiunse e repressi a stento le lacrime.
"..Lucius.." mormorai.
Lui mi si avvicinò e mi strinse a sè guardandomi negli occhi.
"...Salvami..".
Una luce abbagliante avvolse ogni cosa, che dapprima si sbiadì e poi scomparve.
La luce del sole aveva ormai fatto capolino tra le imposte della piccola finestra.
"..non c'era certo bisogno che me lo dicessi tu.." dissi piano, pensando al volto scavato di Lucius.
"..ti troverò, amico mio..".
Poi, ripensando al sogno, scoppiai a ridere.
"..la balestra, infondo, la so usare.." dissi ridendo tra me e me.
Oh, certo.. l'hai usata anni fa.. contro un bersaglio fisso, solo come diversivo.. non è la stessa cosa..
"Beh, è già qualcosa.." risposi a me stessa "..infondo una spada non saprei nemmeno come si tiene in mano.. Ma dubito che il bel cavaliere mi permetterà di combattere… sono una damigella da proteggere e salvare, per la miseria..".
Restai immersa in quei pensieri per qualche tempo, cercando di distrarre la mia mente dalla scomparsa di Lucius, ma non mancai di ringraziare il signore dei sogni per aver vegliato sul mio sonno.