Guisgard fissò Talia.
La fissò con uno sguardo profondo, come se volesse, con i suoi occhi chiari, penetrare in quelli ambrati e gelidi di lei.
Come se qualcosa lo spingesse a chiedersi cosa potevano celare quegli occhi tanto belli, quanto indifferenti.
“Siete gentile, altezza...” disse poi distogliendo, ma solo per un momento, il suo sguardo da quello di lei “... gentile a ritenermi tanto idealista... forse sarà quella tipica ingenuità femminile, visto che, nonostante il titolo ed il blasone, restate comunque una donna...” sorrise “... si, in effetti credo sia vero... sembra che qui io sia riuscito a guadagnarmi molte antipatie... anche di alto rango direi... ma ciò che invece mi stupisce è la tanta attenzione che ho suscitato agli occhi di vostra maestà... e forse ancor più mi meraviglia l'idea che la mia regina sembra essersi fatta di me... devo forse ritenere che dietro a quello sguardo gelido e sprezzante si nasconde un'attenta osservatrice? E perchè poi un semplice cavaliere ha tanto destato l'interesse della regina?”
Di nuovo i suoi occhi erano in quelli di lei.
E su quel suo viso, poi a guardarla tutta, attenti a coglierne ogni gesto, ogni cenno, anche se impercettibile.
Uno sguardo forse al quale la regina non era troppo abituata.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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