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Vecchio 21-03-2013, 01.59.11   #556
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Talia si allontanò così di qualche passo da Guisgard, portando i suoi occhi verso la finestra che dava sulla città.
Fissava però oltre quell'orizzonte, come se il suo sguardo cercasse un punto lontano al di là di quello spazio.
Il cavaliere allora accennò ad un leggero inchino, per poi dirigersi verso la porta.
Tuttavia qualcosa lo aveva reso ancora più inquieto.
Quegli occhi della principessa, così intensi e vivi, quel suo essere arrivata così vicina a lui.
Quasi da poterla sfiorare.
E per un istante quella dama di ghiaccio gli apparve diversa e provò le stesse sensazioni, le stesse emozioni vissute la notte in cui la vide di bianco vestita nella sua stanza.
“Però...” disse prima di uscire “... ho giurato... ho giurato di difendere vostra maestà... di difendervi in ogni situazione, nella ragione o nel torto, al di là di tutto e tutti, anche a costo della vita... quanto all'Arciduca e alle sue offerte... io non ho mai avuto talento per gli affari e ho sempre nutrito una strana propensione per le cause perse...” accennò un vago sorriso “... comunque, conoscendo un po' i Capomazdesi, posso dire, altezza, che io e voi siamo entrambi sulla stessa barca... infatti loro ritengono l'amico del proprio nemico un avversario ancora peggiore... un oppositore da punire forse in maniera ancora più dura e solo perchè ha avuto il torto di allearsi con la parte sbagliata... dunque, mia signora, se davvero arrivassero fin qui, temo che i primi ad essere puniti sarebbero i vostri valenti cavalieri... e forse io per primo... i miei omaggi, altezza...” la fissò per un altro istante e poi lasciò la stanza.
Talia rimase cosi da sola, mentre dalla finestra si vedeva un tormentato cielo ricoprire tutta Sant'Agata di Gothia.
Ad un tratto la principessa udì qualcosa.
Come un fruscio.
Poi più nulla, solo silenzio.
Ma all'improvviso qualcosa le si avvicinò.
Da una delle tende, infatti, una sagoma, agile e silenziosa, si lanciò verso di lei.
Era avvolta in un lungo mantello, col volto celato da bende.
Brandiva un pugnale intarsiato che sotto i riflessi delle candele emanava bagliori di morte.
Afferrò per un polso la ragazza e le puntò al petto quella lama assetata del suo sangue reale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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