Quel vecchio rise ancora grottescamente.
“A me dovete fedeltà.” Disse ad Altea. “Io sono il signore di questa città e presto dell'intero regno. E da questo regno assoggetterò poi tutte le menti dei più grandi uomini del mondo. E tutto questo grazie al Fiore.”
Rise ed i suoi occhi divennero fiammeggianti.
Come se qualcosa li avesse destati.
Qualcosa simile all'odio.
“Quel frate non si trova qui...” continuò “... forse è fuggito lontano, o forse addirittura morto... egli probabilmente era l'unico a sapere del Fiore... il suo nome è Nicola... non mi importa se lo troverete o meno... a me importa solo del Fiore... portatemi il Fiore e riavrete la vostra amica... altrimenti la spedirò nell'Inferno delle prostitute blasfeme... dopo essermi divertito a lungo, naturalmente...”
Il suo volto allora si deformò e dalla bocca e dagli occhi uscirono fasci di luce ardente che investirono Altea.
Un attimo dopo lei perse conoscenza.
Si svegliò nella sua stanza, nel castello dell'Arconte Meccanico.
Era sola.
Dalle finestre filtrava la luce del giorno.
Ma il ricordo del volto di quel vecchio era ancora vivo in Altea.