Ad un tratto Talia sentì il suo polso stretto da una mano.
Ma quella mano fu delicata, quasi una carezza.
“Altezza...” disse Guisgard, mentre la sua mano ancora teneva il polso di lei “... volete davvero che vada via? Volete restare da sola stanotte?” I suoi occhi erano in quelli di lei. “Voglio dire... forse dovrei restare qui... qui... fuori dalle vostre stanze... magari sorvegliando il corridoio...” la sua mano aveva lasciato il polso di lei, ma le dita continuavano a sfiorare la pelle di Talia “... potrei restare qui fino all'alba... tanto non riuscirei comunque a dormire... non dopo avervi...” e i suoi occhi scivolarono su di lei, sul suo corpo “... avervi visto così... scossa, spaventata...” la sua voce divenne bassa, quasi un sussurro “... volete cosi, altezza? Ditemi... vi prego, ordinatemi ciò che desiderate io faccia...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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