Entrai e, lentamente, mi chiusi la porta alle spalle.
Quella notte passò lenta...
impiegai molto tempo, probabilmente molto più del necessario, a lavarmi via di dosso il sangue di quel sicario...
poi indossai una veste pulita, perché avevo necessità di non vedere più quel rosso cupo di sangue...
e mi avvicinai alla finestra, restando a lungo a guardare fuori...
Non riuscivo a togliermi dalla mente quelle immagini, non riuscivo a smettere di pensare a quella figura che scivolava verso di me, al luccichio della lama di quel pugnale... e poi a sir Guisgard... ai suoi occhi, alla sua voce, al modo in cui mi aveva riportata fin lì...
Distrattamente mi avvicinai al letto e mi lasciai scivolare sulla coperta soffice, fissando la porta che dava sull’anticamera, oltre cui, nel corridoio, sapevo essere quel cavaliere...
mi dava un vago senso di sicurezza saperlo lì...
una piacevole sensazione di benessere...
e mi addormentai così: sopra la coperta, osservando ininterrottamente quella porta chiusa.
Il resto della notte passò agitata, tra sogni confusi...
pugnali...
ombre che mi inseguivano...
sangue...
e poi, di colpo, sir Guisgard...
la sua mano che sfiorava la mia...
i miei occhi che cercavano i suoi, così azzurri...
e poi, all’improvviso, un occhio...
un grande occhio che mi fissava, mi controllava, mi giudicava...
Mi svegliai di soprassalto.
Una pallida e debole luce iniziava ad entrare dalla finestra, quel chiarore tipico che precede l’alba...
aprii gli occhi e rimasi così, distesa sulla schiena a fissare il soffitto...
immobile...
respirando lentamente...
sommessamente...
poi, lentamente, mi alzai ed iniziai a prepararmi.
Improvvisamente avevo cominciato a sentirmi a disagio, da sola in quella stanza... avevo cominciato ad avere irrazionalmente paura...
avevo cominciato a lanciare occhiate alla finestra...
occhiate sempre più nervose, più rapide e frequenti...
Mi vestii in fretta, dunque, e mi precipitai fuori da quella stanza, attraversai l’anticamera quasi di corsa e, d’impeto, aprii la porta che dava sul corridoio.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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