Visualizza messaggio singolo
Vecchio 02-04-2013, 18.19.57   #708
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Mamyon si alzò in piedi e cominciò a camminare pensieroso.
“Allora, riorganizziamo le idee...” disse “... c'è questo Fiore che sembra far gola a molti... l'Arconte Meccanico, se ho ben capito, ha fatto venire te e forse altri da Camelot per cercarlo... anche se mi sfugge il perchè abbia bisogno dell'aiuto di persone comuni per trovarlo... vabbè... poi saltano fuori i tizi incappucciati nella selva e a quanto pare anche loro sono interessati al Fiore... ma quello che mi sfugge è... perchè credi che l'Arconte sia legato ai fanatici della selva? Magari quel Fiore è davvero così importante da far gola a tutti... non pensi?”



Intanto, nei meandri del Palazzo Reale, un sinistro rumore di passi si diffondeva.
Quel clangore echeggiava tra la nuda pietra delle scale, come a scandire un tempo ormai muto e immutabile.
La figura, fiera e dal passo superbo, attraversava la cupa penombra solo a stento lambita dal chiarore di deboli e incerte torce sui muri, mentre ovunque intorno a sé udiva quella solenne ed enigmatica musica.
I suoi tratti, inespressivi e impenetrabili, parevano mutare in quel gioco di chiaro scuro, come se il bene e il male, dei quali essa si riteneva al di sopra, si inseguivano, si rincorrevano e si combattevano senza sosta.
Bardata da capo a piedi, l'altera figura, avvolta nel lungo mantello, proiettava la sua inquieta ombra fin quasi la copertura a volta di quella torre, dove le scalinate terminavano davanti ad una porta di ferro.
Pochi colpi e poi vi entrò.
Restò allora in silenzio e inginocchiato davanti all'uomo che suonava l'organo, attendendo che quella sinistra melodia cessasse di attraversare la torre, il palazzo e poi l'intera città.
L'uomo intento a suonare continuò a far scivolare le sue mani lunghe e affusolate sui tasti dell'organo, quasi a disegnare, a forgiare ogni singola nota, come se ognuna fosse forma e fattezza di immagini da animare e rendere eterne.
Come se con quella inafferrabile melodia, quell'uomo volesse evocare spiriti e potentati addormentati e imprigionati in un sonno remoto e blasfemo.
“Ti ho fatto chiamare...” disse l'uomo smettendo di suonare e prendendo la coppa di vino accanto a sé.
“Sono ai vostri ordini, Maestro...” fece l'Arconte Meccanico restando sempre inginocchiato.
“Ormai è giunto il tempo...” mormorò il Maestro “... le tre donne partiranno per cercare il Fiore...”
“Si, Maestro.” Annuì l'Arconte.
“Tuttavia non possiamo dipendere solo da loro...” senza voltarsi il Maestro “... non possiamo permetterci di fallire... per questo altri partiranno per cercare il Fiore...”
“Chi, Maestro?”
“I cavalieri della principessa” rispose il Maestro “si sono dimostrati abili, valorosi, coraggiosi. E' chiaro che hanno qualità fuori dal comune. E noi le sfrutteremo a nostro vantaggio. Sarebbero sprecati se utilizzati solo per proteggere la ragazza. Per questo anche loro saranno coinvolti nella ricerca.”
“Tutti loro?” Stupito l'Arconte. “Anche quel Guisgard? Ma egli è...”
“So benissimo chi è.” Lo interruppe il Maestro. “So che è l'allievo del frate. E proprio per questo anche lui sarà usato per il nostro scopo.”
“Maestro, forse si potrà convincere gli altri quattro a cercare il Fiore, ma lui...”
“Non mi interessano i tuoi dubbi.” Lo zittì George. “Dobbiamo trovare il modo affinché i cavalieri partano per cercare il Fiore. E sarai tu a fare in modo che ciò avvenga. Ora va, è tutto.” E riprese a suonare.
L'Arconte allora annuì ancora ed uscì.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso