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Vecchio 04-04-2013, 01.49.50   #737
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L'Arconte Meccanico ascoltò in silenzio ogni parola di Clio.
E quando la ragazza terminò di parlare, il signore di Sant'Agata di Gothia restò a fissarla per un tempo che parve infinito.
“Abbiamo motivo di credere” disse Mamyon “che qualcuno si nasconda nei meandri di questa città e che miri ad acquisirne il comando.”
Ad un tratto l'uomo meccanico si abbandonò ad una grossa risata, lasciano Mamyon sorpreso.
“Quando conquistai questa città” tornando serio l'Arconte “la rivoltai come un guanto. Volevo annientare ogni opposizione e ogni fazione legata ai Capomazdesi. E vi posso assicurare che non vi è nulla di oscuro qui a Sant'Agata di Gothia. Non più. Le ultime ambiguità sono svanite con la fuga del vescovo e degli altri ecclesiastici. Si, abbiamo un nemico. Un nemico immondo, che striscia come un serpente e che si nasconde come una civetta nella notte. Ma non si trova qui. Quel nemico è a Capomazda ed è lui il vero pericolo che incombe su di noi. Altri nemici non ve ne sono.” Abbozzò una nuova risata. “Voi avete di certo sognato, milady. Forse sedotta dal fascino del Fiore. Avete avuto un incubo. Probabilmente siete stanca ed inquieta. Vi consiglio di riposarvi prima di partire alla ricerca del Fiore.”
“Milord, io credo...” fece Mamyon.
“Cavaliere...” interrompendolo l'Arconte “... la vostra amica credo sia molto stanca... l'aria di Sant'Agata di Gothia, con i suoi miti e le sue leggende, esercita su di lei una misteriosa suggestione... fossi in voi la riporterei a casa per farla riposare... vi concedo una mezza giornata libera, così da potervi occupare di lei.”
“Si, milord...” annuì Mamyon.
“Ci rivedremo domani.” Fissandoli l'Arconte. “E' tutto.” E uscì dalla sala.
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