A quelle parole di Guisgard, sulle scale, i miei occhi ruotarono su di lui...
“Davvero?” sussurrai, altrettanto piano “E cos’è la bellezza, ditemi? Esiste qualcosa di più fugace, fuggevole, fasullo? Un poeta ha scritto che la bellezza è una moneta che ha corso e validità in un solo giorno, e poi perde ogni valore... Diffidate di ciò che è bello, sir... poiché domani potrebbe non esserlo più!”
Tornai a guardare davanti a me per qualche momento...
la mia espressione era distante, come velata da qualcosa di indecifrabile, di impalpabile...
poi, all’improvviso, mi riscossi...
tornai a guardarlo e sorrisi appena...
“Quanto alla mia sicurezza...” mormorai, in tono leggero “Beh... che io ricordi, non vi ho mai promesso che sarebbe stato facile, sir... non è così?”
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Giunsero in una vasta sala e Tanis fece loro prendere posto a tavola.
“Cosa desiderate?” Chiese la marionetta. “Abbiamo antipastini di pane abbrustolito e accompagnati da formaggi fusi, verdurine tritate e salsine di aromi e spezie. A seguire una minestra di verdure, cereali e crostini, per poi accompagnare il tutto con focacce rustiche e grigliata mista. E per finire trionfo di Crema Noliana, con frutta di stagione e biscotti al miele. Ovviamente vini della miglior scelta e sidri.”
“Quanti servitori hanno lavorato a tutto questo?” Chiese stupita Marijeta.
“Io soltanto, signora.” Rispose Tanis. “Il padrone detesta avere troppi servitori.”
|
I miei occhi scambiarono un’occhiata sorpresa con Marijeta, a quelle parole...
poi si spostarono su Tanis e poi su Guisgard...
“Questo nostro ospite...” dissi “E’ di certo straordinario... quanta attenzione pone per dei semplici viandanti... Credete...” tornando a scrutare Tanis “Credete che potremmo ringraziarlo personalmente?”