Guisgard era appoggiato al parapetto e guardava la foresta e le alture circostanti.
C'era una strana calma nell'aria.
Un vago senso di quiete e mistero.
Ma vi era anche un'incerta malinconia.
“Che pace c'è qui...” disse Guisgard all'improvviso “... sembra fuori dal mondo questo luogo...”
“Cos'hai?” All'improvviso una voce.
“Non lo so...” fece lui “... non lo so...”
“Sei inquieto...” ancora la voce.
“Il fatto è che” mormorò il cavaliere “non mi sono mai sentito così malinconico prima d'ora... si, mai così malinconico... è da quando ho parlato con lei...” scosse il capo “... il fatto è che a Sant'Agatha di Gotia era diverso... c'era la corte e tutto il resto... qui invece... lei è là... a pochi passi e questo mi...” ad un tratto si alzò un deciso alito di vento che portò con sé un profumo.
Un profumo che Guisgard riconobbe subito.
Si voltò allora di colpo e la vide.
Talia era immobile sulla porta che dava sul terrazzo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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