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Vecchio 10-04-2013, 04.09.44   #828
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard guardò Talia e rispose con un sorriso a quello della ragazza.
Poi con un cenno del capo annuì a ciò che lei aveva appena detto agli scacchi.
“Si, milady...” disse il Re alla principessa “... ma non avete chiarito però il punto... di chi è il potere? Non certo del popolo! Dunque ciò ci spinge ad eliminare la terza forma di governo!”
“Affatto!” Intervenne il Pedone. “Il potere è del popolo ed esso deve scegliere i suoi rappresentanti!”
“Che sciocchezza!” Esclamò l'Alfiere. “Come disse Socrate, se io sto male chiamo un medico. Se mi si rompe il tetto mi occorre un muratore e se ho fame chiamo un cuoco. Perchè allora in politica, che è la più importante delle mansioni umane, non dovrei affidarmi agli specialisti?”
“Sante parole!” Sentenziò il Re. “Il popolo, ossia la massa, è, come scrisse Seneca, una bestia e con le bestie non si ragiona!”
“Neanche con i somari allora!” Sbottò il Pedone.
“Come osi!” Tuonò l'Alfiere.
“Signori!” Intervenne Guisgard. “Come potete pensare di amministrare il potere, se poi non riuscite neanche ad accordarvi fra voi!”
“Siete forse un politicante?” Chiese l'Alfiere.
“No, sono un cavaliere.”
“I cavalieri sono buoni per la guerra, non per la politica.” Fece il Re.
“Spesso però” replicò il cavaliere “il buon senso basta per le cose basilari.”
“Sentiamo.” Fissandolo il Re.
“Beh, voi citate Socrate e Seneca, amici miei...” spiegò Guisgard “... io invece mi rifarò a Polibio lo storico... la forma migliore per governare è quella in cui tutte le classi sociali sono al potere, in modo che nasca un equilibrio tra esse... come nell'antica Roma Repubblicana, dove i Consoli rappresentavano la Monarchia, il Senato l'Aristocrazia ed i Tribuni della Plebe la Democrazia. E Roma, infatti, conquistò il mondo.”
“Arguto!” Annuendo il Re.
“Un giovane preparato!” Con soddisfazione l'Alfiere.
“Restate con noi a discutere, amico mio.” Propose il Pedone.
“Mi spiace” fece Guisgard “ma ho promesso a mia sorella” avvicinandosi a Talia, per poi prenderla per mano “di farle visitare questo castello. Dunque mi scuserete, ma dobbiamo andare. Piuttosto, toccherà a voi regolare la faccenda. E mi raccomando, amici miei, siate giusti e imparziali. La politica non deve avere colori.”
“Sicuramente non è rossa!” Fece il Re.
“Sicuramente non è Blu!” Replicò il Pedone.
“Magari è Bianca!” Annuì l'Alfiere.
“Signori, vi prego!” Disse Tanis. “Non ricominciate ora!”
Nel frattempo Guisgard e Talia erano usciti dalla sala e raggiunto il corridoio.
“Siamo salvi!” Esclamò Guisgar, per poi sorriderle. “Quei tre erano davvero pedanti. La cosa più sciocca è discutere di una cosa utilizzando solamente il proprio punto di vista.” In quel momento si accorse che la sua mano stringeva ancora quella di Talia. “Forse, se mi vedessero ora a corte qualcuno mi taglierebbe la mano per aver preso la vostra...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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