Salutai i cavalieri con un cenno del capo e un sorriso.
Ascoltai i loro discorsi, passando lo sguardo dall'uno all'altro, cercando di decifrarne le espressioni.
Mi stupirono non poco le accuse rivolte al quinto cavaliere, ma, comunque la pensasse Mamyon, non mi fidavo di quel George o dell'Arconte.
Se c'era una cosa che avevo capito dal mio arrivo in quella città, era che qualcosa di sordido vi strisciava sotto.
E che c'erano uomini pronti a tutto per il fiore. Ma mi guardai bene dall'esprimere il mio pensiero.
"...beh, questo era sottinteso... da dove proponete di cominciare? A voi l'arconte ha dato una traccia da cui partire?" Dissi, senza pensare.
Poi mi resi conto che probabilmente non si aspettavano di sentirmi parlare e arrossii di colpo, ringraziando il buio.
"...perdonate, Messeri, ma anche a me l'arconte ha affiato il compito di cercare il Fiore, ben prima dell'attentato... Sono giunta qui da Camelot apposta... Ora che hanno colpito la principessa, poi, credo sia più utile che mai...".
Non dissi una parola su Lucius, il ricatto, i doni promessi. Avevo fatto fatica a fidarmi di Mamyon, quegli uomini dovevano ancora conquistarsi la mia fiducia.
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