Altea pagò così la sua scommessa.
Velvò le si avvicinò e la fissò.
“Tranquilla...” disse “... ho conservato quel colpo per noi. Perchè potrebbe servirci ed un colpo preciso è sempre utile.” Era spavaldo e sicuro di sé. “Non ho dimenticato il nostro patto. Mi sdebiterò fino a quando avrò riscattato per me questa balestra. Anche perchè avete appena perso una scommessa!” Rise di gusto.
Ci fu allora la premiazione ed oltre alla Balestra Costanza, Velvò vinse anche un bel gruzzolo di monete.
Tutti applaudirono il formidabile tiratore.
“Venite...” rivolgendosi poi ad Altea “... vi offro il pranzo, così decideremo come saldare il nostro debito.”
La condusse allora in una locanda del posto, dove però fu il locandiere a voler offrire loro il pranzo, visto l'onore di avere lì il vincitore della gara.
Mangiarono così varie specialità del posto, come minestra di legumi tostati e lardo, sformato di carne, focacce a vari gusti di formaggio, salumi del posto e frutta di stagione.
Il tutto annaffiato da vino pregevolissimo.
Dopo aver mangiato, Velvò riprese i suoi bagagli che il locandiere aveva sistemato in una stanza sicura.
Ma in quel momento si accorse di qualcosa.
“La mia balestra!” Urlò. “Dove è finita?”
Tutti corsero da lui.
Cercarono ovunque ma la balestra sembrava sparita.
“E' stata rubata!” Gridò Velvò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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