La misteriosa donna annuì a quella richiesta di Cheyenne.
Invitò allora la giovane ed il cavaliere che era con lei ad entrare nel castello.
Li condusse così in una vasta sala, arredata con mobili svevi, armi di tradizione longobarda che pendevano dalle pareti, animali impagliati, coppie di corazze franche alle quattro porte disposte sui lati del salone, dipinti di natura religiosa e ricche pelli sul pavimento.
Al centro della sala vi era un podio sopraelevato su cui era posizionata una robusta tavola di quercia Fraulese.
La donna invitò i due ospiti a sedersi attorno ad essa.
In queste terre l'aria della sera, sebbene fosse ormai Primavera, era ancora fredda e allora un servitore accese il grande focolare.
“Io mi chiamo Rosmunda” disse la donna “e questa città ha nome Monsarc. Il castello in cui vi trovate appartiene alla mia famiglia da molte generazioni. Esso fu donato come feudo ad un mio antenato dal re, per premiare la sua fedeltà alla corona. Tuttavia, se quel mio antenato avesse saputo della maledizione del fiore, non avrebbe di certo accettato questo dono...”
“Maledizione del fiore?” Ripetè Urez.
“Si...” fece Rosmunda “... una maledizione... tempo fa, una ragazza si innamorò di un cavaliere... egli era al servizio di suo padre, signore del castello... il cavaliere corrispose all'amore di lei e divennero amanti... suo padre però l'aveva promessa in sposa ad un signorotto del posto... la ragazza allora una notte colse un fiore dal cortile e cominciò a sfogliarlo, cercando una risposta fra quei petali alle sue pene d'amore... ma non arrivò a sfogliarlo tutto, poiché giunse il cavaliere. I due si baciarono e fecero l'amore. Ma furono sorpresi dal padre e dal futuro marito di lei che li uccisero entrambi. Da quella notte il fantasma della ragazza appare a Mezzanotte in cerca del fiore dai mille petali. Secondo la leggenda è lo stesso fiore che stava sfogliando quando giunse il suo amato cavaliere.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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