Capitolo X: Il fiore dai cento petali
“Chi si reca ad Averoigne farà bene a munirsi di un bastone di ontano che, sia pur debolmente, è efficace contro le magie.”
(Clark Ashton Smith, Racconti)
Urez si avvicinò a Cheyenne e le prese le mani.
“Non ditelo neanche per scherzo.” Disse fissandola negli occhi. “Io, lo ammetto, sono partito spinto dalla voglia di fama e onore, ma voi no... voi siete mossa da nobili ideali... salvare il vostro popolo... e quella gente ora attende il vostro ritorno... magari sta lottando contro lo sconforto, contro la disperazione e contro la paura della morte... come voi. Anche voi ora siete afflitta e sconfortata. Ma dovete trovare la forza proprio in quella vostra gente. Hanno fiducia in voi. Hanno affidato la loro vita e quella dei loro figli nella vostra capacità. Se ora vi arrendete, non sarà solo la vostra sconfitta, ma quella di un intero popolo. A me hanno insegnato che le cose più importanti di questo mondo sono invisibili agli occhi... come la Fede e l'Amore... io non so cosa rappresenti il Fiore che state cercando, ma se è davvero così grande come tutto sembra far pensare, allora non deve essere molto distante da quella Fede e da quell'Amore che fanno pulsare tutto ciò che esiste.” Le sorrise. “E anche io, per ciò che può valere, ho fiducia in voi, Cheyenne. E insieme vinceremo l'incanto di questo luogo.”