dal battere del cuore, dal riso e anche dal pianto...
quel riso soffocato dal pianto leggero nascosto tra i corridoi ombrosi,
dove una vita parallela scorre nella logica di fili di rame e sospiri bramosi,
che assaporano una parvenza di logicità nella malattia e nella speranza,
tra ugole ciarlatanesche che sentenziano al centro dell'eterna danza,
con fare sprezzante ed immorale nella loro dorata sala dei bottoni,
oggi, che in una nuvola rossa di splendore, mi rifugio nei miei eoni...
Taliesin, il bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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