Camelot stanotte è particolarmente silenziosa...
Anzi, assorta...
A me appare come una bellissima modella, un'Aspasia dai tratti mutevoli e indefiniti, una Cibele dallo sguardo verginale, una Monna Lisa dal sorriso enigmatico che attende il Maestro per essere immortalata nell'eternità di questa notte...
Vorrei essere un'artista per raffigurarla.
Per ritrarla ora e rappresentare ciò che nessuno può vedere, nessuno può scorgere e immaginare durante il giorno...
Le sue ombre che attraversano le strade, le luci soffuse che sussurrano tra le piazze un linguaggio sconosciuto, o questo silenzio assoluto e indifferente che sembra far eco alla taciturna ed inquieta Luna di questo cielo...
E poi raccogliere i bagliori lontani, di borghi e città senza nome, che come gioielli impreziosiscono le sue mura antiche...
Si, Camelot stanotte è particolarmente misteriosa...
E il mistero è un po' come la bellezza...
Perchè è illeggibile, impenetrabile, inafferrabile, senza norme, né condizioni e dunque senza faziosità...
Eppure vorrei far mio tutto questo e divenire pittore, scultore, poeta per poterlo forgiare...
Perchè un artista è capace di dar forma nuova al mondo e renderlo simile ai suoi sogni...
Allora Camelot, la mia amata Camelot, stanotte non mi odierà se vorrò mutarla in altra fattezza...
Stanotte non sarà una moglie gelosa, ma solo un'ancella devota...
Sarà una Calipso premurosa, una Circe benevola e disposta a concedermi l'immortalità, almeno per una notte...
Sarà indulgente e pietosa come Anticlea e permetterà al suo Ulisse di immaginarla come ora la sogna il suo cuore...
Allora vestirei Camelot come la mia Itaca, perduta e lontana tra i miasmi delle debolezze umane e in lotta contro le onde del Tempo...
Immaginerei di vederla rossa e assopita, tra dolci colline, racchiuse da vigne e cipressi, impreziosita dall'arte e dalla poesia...
Incoronata da torri merlate, consacrata dalle sue chiese antiche e resa incantata dalle sue sere chiare e stellate...
E lì cercherei i biondi capelli di Penelope ed i suoi occhi scuri, sperando che mi stia aspettando anche stanotte...
Si, non è questo il volto di Itaca...
Ma io non sono Ulisse e non cerco quell'isola...
Da piccolo, con un compagno, giocavamo entrambi ad impersonare un cavaliere, un eroe...
Ripetevamo a memoria le battute di un film in cui lui era il protagonista...
Scimmiottavamo la disciplina cortese e l'arte cavalleresca con le nostre spade di legno e gli occhi sognanti, ciascuno convinto di poter così conquistare la ragazzina dei propri sogni, quella che vedevamo ogni giorno all'uscita di scuola e renderla principessa nel reame della nostra fantasia...
“Tu non sarai mai Guisgard...” mi disse il mio compagno alla fine di quei giochi.
E gli dissi la medesima cosa...
Ma io avevo ragione...
Buonanotte, Camelot...
E grazie, per una notte, di essere stata la mia amata Itaca...
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